di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Mafia, no all’archiviazione per Mario Ciancio. Antonio Condorelli su Livesicilia
Pubblicato il 25 Settembre 2012
Pubblichiamo la notizia appena arrivata. La scrive per Livesicilia il noto Antonio Condorelli. Ecco l’articolo:
Il Gip di Catania, Luigi Barone, non ha accolto la richiesta di archiviazione a carico di Mario Ciancio, l’editore accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e fissato udienza a novembre. Ecco tutti i particolari in esclusiva per Livesicilia.CATANIA – Colpo di scena nel procedimento a carico di Mario Ciancio, per il quale la procura aveva richiesto l’archiviazione ritenendo “non sussistere elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio”, i 40 faldoni sono stati depositati presso l’ufficio del Gip Luigi Barone per tutta l’estate. Barone ha iniziato l’analisi dettagliata di centinaia di intercettazioni effettuate all’interno dello studio di Mario Ciancio e di tutti gli atti raccolti dal pm Antonino Fanara, che aveva chiesto l’archiviazione. Archiviazione che al momento non è stata respinta né accolta, visto che si tratta di una fase delicata e complessa. In punta di diritto Luigi Barone aveva la possibilità di archiviare direttamente i 40 faldoni a carico di Ciancio, ma non lo ha fatto, fissando un’udienza in cui sono possibili tre strade.
La prima è l’archiviazione, soluzione che sino a questo momento non è stata adottata, ma che in ogni caso non può essere esclusa. La seconda è la formulazione dell’imputazione coatta, come è avvenuto nel caso di Raffaele e Angelo Lombardo: la procura aveva chiesto l’archiviazione e il giudice ha formulato l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dal favoreggiamento alla mafia. La terza è il supplemento d’indagini a carico della procura, in pratica il gip potrebbe ordinare ai pubblici ministeri di approfondire degli elementi che sono stati sottovalutati durante l’indagine preliminare.
Antonio Condorelli
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