Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]
‘Mafia S.p.a.’ fattura 140miliardi di euro, pari al 7% del pil. Lo rivela uno studio di Sos Impresa
Pubblicato il 10 Gennaio 2012
di Fabio Cantarella, iena antimafia
Un’indagine condotta da “Sos Impresa” conferma che la mafia attualmente costituisce il più grande ‘agente economico’ dell’Italia con un fatturato che si aggirerebbe attorno ai 140 miliardi di euro. “Mafia S.p.A.”, così la definisce “Sos Impresa”, è la prima banca d’Italia con ben 65 miliardi di euro di liquidità.
Secondo il rapporto diffuso dall’associazione di Confesercenti “il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa e non, che incide direttamente sul mondo dell’impresa -rivela Sos Impresa- sfiora i cento miliardi di euro, pari a circa il 7% del pil nazionale”, dai bar ai ristoranti, dai negozi ai venditori ambulanti sono sempre di più le imprese commerciali colpite dalla criminalità organizzata.
Secondo la Coldiretti. Anche i prezzi della frutta e della verdura triplicano il loro prezzo dal campo alla tavola anche per effetto delle infiltrazioni della malavita nelle attività di autotrasporto, messe in luce da recenti operazioni delle forze dell’ordine. Il volume d’affari delle agromafie, ovvero delle attività della criminalità organizzata nel solo settore agroalimentare, ammonta oggi – secondo la Coldiretti – a 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale).
“Le imprese agricole e i consumatori – precisa la Coldiretti – subiscono l’impatto devastante delle strozzature di filiera su cui si insinua un sistema di distribuzione e trasporto gonfiato e alterato troppo spesso da insopportabili fenomeni di criminalità che danneggiano tutti gli operatori. L’effetto è un crollo dei prezzi pagati agli imprenditori agricoli, che in molti casi non arrivano a coprire i costi di produzione, e un ricarico anomalo dei prezzi al consumo che raggiungono livelli tali da determinare una contenimento degli acquisti in un Paese come l’Italia che ha la leadership europea in quantità e qualità nell’offerta di ortofrutta”. fonte www.ansa.it
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