Mafia&Rifiuti, “Nuova Ionia”: il procuratore Giovanni Salvi presenta ricorso al Tribunale del riesame per le misure rigettate


Pubblicato il 13 Gennaio 2013

di Fabio CantarellaIl procuratore distrettuale antimafia, Giovanni Salvi, lo aveva preannunciato nel corso della conferenza stampa che ha illustrato la complessa operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia e così la Procura ha presentato un dettagliato ricorso di circa 60 pagine al Tribunale del riesame per insistere nell’accoglimento di quella parte delle misure cautelari rigettate in prima istanza dal Gip.L’operazione “Nuova Ionia” ha già portato all’arresto di 27 persone nell’ambito di un’inchiesta che ha fatto luce sugli interessi mafiosi nella gestione del pubblico servizio relativo alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. In questo caso sono emersi intrecci tra pubblici amministratori, un’azienda che gestisce il servizio (l’Aimeri), e personaggi legati alla malavita. Un’indagine che ha coinvolto il territorio dell’alta fascia ionica sicula anche se la realtà non è molto diversa da quella di altre parti dell’Isola, anche aree limitrofe. Certo, questo è già un ottimo inizio, considerato che certe sofisticate operazioni e determinate iniziative la Procura è stata capace d’intraprenderle solo con l’arrivo del Procuratore Giovanni Salvi che in un anno ha riorganizzato l’Ufficio che adesso va senz’altro preso a modello.Tornando all’operazione “Nuova Ionia”, la Procura di Catania ha presentato ricorso al Tribunale del riesame contro tutte le parti rigettate dal Gip nella richiesta di misure cautelari dell’inchiesta Nuova Ionia su mafia e ciclo di rifiuti della Dia nel Catanese. Le indagini della Direzione distrettuale antimafia sono sfociate due giorni fa nell’arresto di 27 persone, cinque delle quali poste ai domiciliari. Nel provvedimento il Gip, nell’ambito di un confronto dialettico tra uffici giudiziari, non ha accolto alcune richieste cautelari sollecitate dai pm, compreso l’arresto di altri 16 indagati, tra i quali amministratori e funzionari pubblici.Il Gip ha anche rigettato l’ipotesi dell’aggravante mafiosa contestata per diverse posizioni e il sequestro di beni individuali. La Procura adesso, come aveva preannunciato in sede di conferenza stampa il giorno dell’operazione, ha presentato un articolato ricorso, di circa 60 pagine, al Tribunale del riesame riproponendo tutte le richieste non accolte dal Gip. Qualcuno adesso dormirà sonni poco tranquilli, ma nella vita ciascuno alla fine raccoglie quel che semina. E allora non possiamo che augurare ad ognuna delle persone coinvolte di ricevere le “soddisfazioni” che il proprio impegno ha meritato.


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