Dall’Antichità per “ienesicule” un nuovo grande collaboratore, che “strappa il velo” di Palazzo degli Elefanti…
di Groppone da Figulle
Ahinoi! Mi sono trovato davanti, svolazzando da un ufficio all’altro, degli autentici imbecilli che assai bene impersonano lo stereotipo del dirigente pubblico che imperversa da queste parti. Ciò, ovviamente, in piena osservanza di alcune regole del management moderno, per l’occasione, ad hoc, rivisitate e corrette. E cioè: in ogni gerarchia, ogni impiegato tende a salire fino al proprio livello d’incompetenza. In altre parole, in un apparato burocratico, quando qualcuno si sarà dimostrato bravo ed efficiente, verrà promosso fino ad un livello gerarchico dove si dimostrerà un incapace; e da lì non lo smuove più neanche Gesubbambino! Gli effetti sono devastanti. Col tempo, ogni posto tende ad essere ricoperto da un impiegato incompetente a svolgere le proprie funzioni.
Qui, neanche queste semplici due regole vengono osservate, ma una più sconcertante e disastrosa: i lavoratori meno efficienti sono collocati, sistematicamente, nelle posizioni dove, si pensa, possano fare meno danno, cioè, diventano direttori, dirigenti o aspiranti tali, sia di ruolo che a gettone, siano essi uomini o donne, soprattutto se supportati dal politico di turno che, per potersi meglio fare i fattacci propri, ha bisogno d’avere accanto un funzionario accondiscendente, scemo, incapace e servile, anche se molto, molto ben pagato. Tale ultimo personaggio, oltre alla riconosciuta cretinesca ignoranza, è anche uno strano animale: mezzo cane e mezzo gatto. Mezzo cane perché è fedele e mezzo gatto perché c’ha la lingua del felino, ruvida, “raspusa” per quanto ha dovuto e deve “leccare” per ottenere quello che voleva e che vuole.
Per completare il quadro antropologico di tale singolare personalità, c’è da mettere in rilievo un’altra peculiarità, che, però, non è un dettaglio e cioè: una specie di quasi ancestrale, patologico terrore per le cosiddette “responsabilità”. A questo punto, le cose si complicano: il burocretino è capace d’inventarsi incredibili acrobazie, di ricorrere a qualunque mezzo, più o meno ortodosso, per scaricarsi delle proprie responsabilità ed accollarle a qualcun altro, certamente cretino almeno quanto lui e così via…E’ l’unico caso in cui tale specie di cretino diventa intelligente, direte voi. Macchè! Per la verità, qualcuno di questi enciclopedisti aveva inventato un sistema geniale: quello di dare una strana accezione al termine “declinare”, così declinando le proprie responsabilità a svantaggio di qualcun altro. Gli hanno fatto notare che si declinano le proprie generalità o, tutt’al più, i sostantivi in latino “rosa-rosae-rosae-rosam…” e basta, aggiungendo che chi ha le responsabilità se le tiene perché per questo è non pagato, ma strapagato. Ma il nostro inventore non s’è mosso d’un millimetro.
Ad ogni buon conto, tra una piroetta e l’altra, ci sarà, sempre e comunque, un cretino che resta col cerino in mano e, grazie al metodo della rotazione, finiranno, statisticamente, tutti, prima o poi, per ustionarsi le dita. Intanto è una lotta all’ultimo sangue, senza esclusione di colpi, un’eterna battaglia, un torneo tra cretini che…declinano. In questo modo passano la vita, producendo il niente, facendo danni di entità spaventosa e aspettando la pensione.(A proposito. Sarebbe il caso per ciascuno di costoro di fare un bilancio della vita lavorativa in modo che possano restituire all’erario il controvalore dei disastri che hanno prodotto in carriera. Altro che pensione…)- Vivaddio, ci sono pure delle eccezioni, quelle che confermano la regola (e se no che regola sarebbe?); ve ne cito due che mi sembrano significative. Quella dell’ing. Guglielmo, che armato di grande buona volontà, sbatte a destra e a sinistra, si danna l’anima, si dispera, s’incazza e picchia la testa contro il bastione della cretineria comunale.
Eppoi c’è l’ing. Sanfilippo, Capo di Gabinetto e Presidente di AMT. C’ha la pancia col pelo, da buon palermitano, e perciò riesce ad averla vinta con un’arma tanto sottile quanto efficace: la pazienza. Il grande capo, Black Macigno, che si sente assediato stile Alamo Gordon, invece, si sfoga col primo che gli capita a tiro, sbagliando bersaglio, della serie tira “‘o poccu e..’nzetta u puccaru”. Ma tornando al discorso principale c’è da dire che, ultimamente, il tasso di cretineria è aumentato in maniera più che esponenziale. Ciò è dovuto ad una contrazione del numero di funzionari con un consequenziale aumento della densità di cretini? No. E’ in corso, invece, un’epidemia di uno speciale tipo di batterio, di ceppo simile all’echinococco o allo staffilococco, cioè il cretinococco che si diffonde durante i salti mortali sopra descritti e si fa strada tra i cervelli, riproducendosi vertiginosamente. La scienza si sta impegnando per trovare il rimedio; ma si sa, anche la classe medica pullula di… cretini. Quindi, non è il caso di farsi soverchie illusioni! Comunque, è l’apoteosi del cretino e della cretineria. Ora il cretino in genere, per definizione, è capace di produrre danni incalcolabili, anche perché le sue azioni hanno un che di imprevedibile ed inaspettato che coglie sempre di sorpresa e da cui non ci si può guardare…io me li sento attorno a 360 gradi.
La tragedia dell’isola del Giglio, è, purtroppo, l’ennesima prova di quanto danno è capace di produrre un solo cretino: vite umane perdute, drammi che segneranno per sempre i sopravvissuti, una bellissima nave perduta. Essa, in fondo, può essere definita come null’altro che una stupid tragedy, la tragedia dell’imbecille. Voi mi direte che le due questioni sono diverse e che non sono commensurabili. Sono d’accordo. Ma pensate, per un attimo, a cosa potrebbe succederci per colpa non di un cretino, come abbiamo visto già di per se pericolosissimo, ma da un’orda di idioti, allineati e coperti, quando i tempi si faranno ancora più duri; potremmo tornare all’età della pietra e ridiventare cannibali. Perciò attenzione, cari miei! Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini…50 cretini sono una forza storica che può portarci alla rovina. Quindi, molto a malincuore, debbo ammettere che i cretini sono proprio in ogni dove e, come unico conforto, se m’è concesso, che mal COMUNE…mezzo gaudio!Groppone da Figulle
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