Il Pm Alessandra Chiavegatti chiude le indagini su un periodo molto controverso a Palazzo degli Elefanti: nomi eccellenti, fra cui l’ex sindaco Scapagnini e l’ex commissario straordinario Vincenzo Emanuele…
di Iena Giudiziaria
La gestione del comune di Catania sotto la seconda amministrazione di Umberto Scapagnini, oggi parlamentare del Pdl, è al centro di una nuova inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, che, con il Pm Alessandra Chiavegatti, ha chiuso le indagini, riguardanti il periodo 2005-2008, e ipotizza il reato di falso.Ventisette sono gli indagati per reati connessi con la gestione del comune di Catania, la creazione del buco di bilancio comunale attraverso la presunta falsificazione di atti.Questi gli indagati, fra cui ex assessori e dirigenti del comune e anche l’ex commissario Vincenzo Emanuele, che arrivò a Palazzo degli Elefanti dopo le dimissioni del medico di Berlusconi: Umberto Scapagnini, Vincenzo Castorina, Francesco Caruso, Mario D’Antoni, Placido Castorina, Santo Cimellaro, Francesco Bruno, Gaetano Tafuri, Luigi Asero, Vincenzo Emanuele, Carmelo Pricoco, Giuseppe Arena, Mario Brancato, Orazio D’Antoni, Mario De Felice, Filippo Drago, Fabio Fatuzzo, Silvana Grasso, Stefania Gulino, Giuseppe Maimone, Vincenzo Oliva, Domenico Rotella, Salvatore Santamaria, Carmela Schillaci, Giuseppe Siciliano, Giovanni Vasta, Giuseppe Zappalà.
Sulla vicenda c’è un comunicato dello studio Ziccone, lo riportiamo per intero:
p style=”text-align: justify;”>”l’avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari, attualmente in corso di notifica per l’ex Sindaco di Catania Umberto Scapagnini e altri 26 indagati – tra ex assessori e funzionari responsabili dei servizi dei vari rami dell’amministrazione – rappresenta il secondo atto (ovviamente, strettamente connesso al primo) del c.d. processo per il “Buco di Bilancio”.Com’è noto quest’ultimo è già stato oggetto del giudizio di primo grado (sentenza emanata dal Giudice del Tribunale di Catania, dott. A. Cavallaro) e avverso la sentenza è stato presentato appello dagli imputati.L’accusa è per tutti di falso in atto pubblico (art. 479 c.p.) ed i fatti si riferiscono ai Bilanci Preventivi del Comune, e agli atti connessi, e sono compresi in un periodo che va dal 2005 al 2008.La responsabilità dei falsi non viene addebitata ai componenti il Consiglio Comunale di quegli anni, giacché viene contestato l’art. 48 c.p. secondo il quale i consiglieri sarebbero stati indotti in errore dai componenti della Giunta e dai Funzionari.Già nel primo processo il Sindaco Scapagnini aveva dichiarato che il suo comportamento – come pure quello della Giunta e dei Funzionari – era perfettamente conforme alle leggi contabili ed ispirato all’interesse della Città come, per altro, dimostrato dall’adesione del Consiglio Comunale dopo ampio ed approfondito dibattito.”
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