dallo studio Lipera:
“Alessandro Turchet, diciassette anni fa, veniva ingiustamente arrestato a Pordenone, sua città natale, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Catania, perchè accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Peculiare, se non addirittura paradossale, la circostanza che TURCHET IN SICILIA NON AVEVA MAI MESSO PIEDE.
Nonostante ciò, questa vittima di mala giustizia ha, comunque, dovuto sopportare un lungo calvario processuale, conclusosi soltanto lo scorso luglio, allorquando la Corte di Appello di Catania, Terza Sezione Penale (Presidente Dott.ssa Tiziana Carrubba, Giudice a latere Dott. Alessandro Dagnino), riformando la sentenza di primo grado (che lo aveva condannato alla pena della reclusione di anni quattro e mesi sei), lo ha assolto con formula piena per non aver commesso il fatto.
Oggi il Turchet, ormai cinquantasettenne, dopo aver atteso ingiustamente per quasi vent’anni di essere definitivamente prosciolto da tale ingiusta e immeritata accusa, ha deciso di chiedere allo Stato Italiano un equo indennizzo perché oltre ad essere stato vittima di un macroscopico errore giudiziario, ha dovuto attendere ben due decenni per ottenere giustizia.
Adesso è iniziata l’azione di “riscossa”!
Oggi ha intanto presentato alla Corte di Appello di Messina domanda di equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo chiedendo un risarcimento di € 100.000,00 (centomila/00).”
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