Intervista di Marco Benanti. Faccia a faccia con un It manager, autore di un libro che tratta di un tema di forte impatto sociale e letterario.
Malasanità a Catania: morire a 23 anni per un’ambulanza che non arriva in tempo e magari arriva senza medico rianimatore
Pubblicato il 02 Giugno 2012
Cominciato un processo per una giovane vita stroncata. E’ successo alla periferia cittadina, a Librino…Di Iena GiudiziariaA Catania si muore anche perché non ci sono ambulanze, o almeno così si risponde al telefono ad una chiamata disperata di una madre e magari poi l’ambulanza arriva ma senza quanto necessario al caso: è accaduto il 23 novembre del 2010. A rimetterci la vita, un giovane di 23 anni, Gianluca Platania.
Dalla tragica vicenda è nato un processo, che ha vissuto la prima udienza, davanti al giudice Antonino Fallone della seconda sezione penale del Tribunale di Catania, Pm Salvo Faro. Imputato di omicidio colposo è Carmelo Di Marco, 43 anni, “…perché –recita il decreto di rinivo a giudizio- nella sua qualità di operatore di turno del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza (118), per negligenza, imprudenza ed imperizia e, in particolare, per avere sottostimato la richiesta di intervento per Platania Gianluca (soggetto in grave e prolungata crisi epilettica, con presenza di rischio evolutivo e con possibile rischio di vita), attribuendo erroneamente al caso un codice giallo, anziché rosso, e inviando sul luogo dell’intervento un’ambulanza sprovvista di medico rianimatore a bordo, cagionava colposamente la morte del predetto Platania, che decedeva in conseguenza di arresto cardiocircolatorio consecutivo a verosimili crisi epilettiche subentranti (stato epilettico) in soggetto affetto da epilessia (in costante trattamento da carbamazepina), da esiti di pleuropericardite riacutizzata e con esiti di intervento di correzione di difetto interventricolare subito nell’infanzia”.Nella prima udienza è stata sentita la madre, Rosaria Cavallaro, costituitasi parte civile. La prossima udienza è prevista per il 20 luglio.
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