Malasanità, Catania: al “Garibaldi Centro” alla chirurgia vascolare resta un solo medico


Pubblicato il 29 Febbraio 2020

Al “Garibaldi Centro” la chirurgia vascolare è ormai…un “museo”. Tutto o quasi smontato. Il reparto è, di fatto, un luogo spoglio, dove opera un solo – ripetiamo un solo medico- nella struttura che ospita l’unico pronto soccorso del centro della città. Proprio così, ma a Catania si può fare. Non si registrano, infatti, reazioni di sorta, chessò da un sindacato. Non parliamo della politica, che semplicemente non esiste. Anche perchè non è tempo di elezioni.

Come scriviamo da ogni, la decisione di spostare la chirurgia vascolare al “Garibaldi Nesima” appare -da più punti di vista- irrazionale, se non proprio scellerata. Del resto, la sanità “pubblica” da tempo è al centro di interventi cosiddetti di “razionalizzazione”, in nome dell’esigenza -ripetuta come un mantra- di risparmi, di contenimenti di costi, talora davvero presunti.

Ma stavolta c’è di più: al medico chirurgo vascolare è stato fornita una stanza con un ecografo: faranno a turni? E gli infermieri? Quanti sono? Anzi ve ne sono per questo servizio pubblico essenziale? E l’ambulatorio per ecodoppler (circa 15 persone ogni pomeriggio prenotate regolarmente con il numero verde) è stato spostato dove? In queste condizioni, come farà il medico rimasto solo -un po’ come un “soldato” in mezzo alla montagne- ad occuparsi di tutto (dal materiale alle medicazioni)?

Ci sarà un chirurgo vascolare che farà da pendolare da Nesima? O magari il paziente sarà operato in qualche altra struttura del “Garibaldi Centro”: siamo certi che sarà idonea per un politraumatizzato? E per il caso di un aneurisma, dove si contano i minuti e le medicazioni necessitano di un reparto ad hoc?

Magari, per caso, in sella di un motorino? Pare poi, a completare il quadro davvero surreale a dire poco, che le consulenze mediche verranno svolte solo da medici dell’ex “gruppo Garibaldi”: non ci sarebbe rotazione da Nesima?

Tutto questo accade in una città come al solito presa da finti problemi (dibattiti sul nulla, emergenze finte, discussioni sul vuoto cosmico e altre amenità): peccato che Catania (ved link https://www.lasiciliaweb.it/2019/11/15/a-catania-troppi-morti-per-incidenti-stradali/ ) detenga un triste primato su base regionale, quello degli incidenti stradali. Ma nessuno ci pensa a quanto potrebbe accadere in simili condizioni per soccorrere le vittime di traumi post incidente?

E oggi (vedi link https://www.lasicilia.it/news/catania/328308/catania-aggredisce-infermiere-e-poliziotto-al-policlinico-vi-miritati-a-testa-scippata.html ) si è ripetuto un caso di aggressione in un nosocomio. Ma l’ipotesi che si possano creare le condizioni per simili episodi in un ospedale dove il pronto soccorso è gravemente depauperato come in questo caso non viene presa in considerazione?

Eppure, magari sarebbe bastato realizzare un dipartimento delle emergenze/urgenze con i vari reparti appunto che servono al pronto soccorso, compresa la chirurgia vascolare. Lo ribadiamo, allora: non vorremmo essere nei panni del pur bravo e disponibile nuovo primario della chirurgia vascolare, finalmente unificata. Unificata? Certo, perchè al “Garibaldi Nesima” una chirurgia vascolare esiste già! La scienza, come sapete, è scienza, allo stato puro, come nel caso dei manager della sanità pubblica siciliana.

Alla prossima puntata.

 


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