Malasanità, Codacons: Catania, attesa di quattro mesi per una uroflussimetria

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denuncia dall’associazione di tutela degli utenti…

“Lo scrive a “Lo dico a la Sicilia” e finirà sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Catania

 Il Codacons: bisogna salvaguardare il diritto fondamentale di ogni cittadino alla salute, le famiglie si impoveriscono per affrontare le cure mediche.

Una Sanità mossa dall’unico scopo di fare profitto, anche a costo di ledere il fondamentale diritto alla salute, è quanto denunciato con una nota dal Codacons.

Il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe garantire cure gratuite agli indigenti, oggi in continuo aumento a causa della crisi, ma di fatto assicura le cure solo alle persone che hanno la possibilità di pagarle. Di questo passo, il diritto alla salute sarà un privilegio solo per pochi.

Il Codacons, da molto tempo impegnato in prima linea a denunciare casi di malasanità, preannuncia un esposto alla  Procura della Repubblica  a seguito dell’ennesima segnalazione alla rubrica “lo dico a La Sicilia” di ieri (27.01.2015)  da parte di un lettore.

Nella segnalazione il cittadino racconta di aver contatto il numero verde del S.S. per prenotare una uroflussimetria, ma il Policnico Vittorio Emanuele e l’Ospedale Garibaldi hanno prospettato come date per effettuare l’esame non prima di maggio o addirittura luglio 2015. Fare attendere oltre quattro mesi per un esame è negare il diritto di cura, afferma il Codacons.

L’unica altrenativa per curarsi in tempi ragionevoli, quindi, diventa l’intramoenia, cioè superare le liste d’attesa pagando una cifra che per molti diventa proibitiva. Allora l’unica possibilità per molti è rinunciare a curasi….

I pazienti sono sempre più alle prese con liste di attesa interminabili, con i conti che non tornano e con una lesione dei loro diritti che si fa di anno in anno più profonda. Perché è inutile che con questo sistema a doppio binario le cure sono più veloci, si risparmia tempo e si può scegliere il medico che si vuole pagando per la visita intramuraria, piuttosto che aspettare di essere curati dal SSN. Poiché non tutti hanno i mezzi, e l’iniquità segna solchi via via più profondi.

L’enorme mole di denaro pubblico che viene investito nella Sanità senza un efficace sistema di controlli, afferma l’Avv. Carmelo Sardella, fa gola a medici e politici corrotti ai posti di comando nelle ASP e Aziende Ospedaliere, e alle industrie farmaceutiche avide di profitti. Ma ogni euro che finisce in mazzette, che è investito per produrre farmaci fotocopia, che è speso in appalti mafiosi o sprecato per un ricovero inutile, viene sottratto alla cura di chi è davvero malato.”

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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