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Maltempo e disastri, Sifus Confali: “basta chiacchiere pro-tragedie, ci vogliono i fatti. Il governo Musumeci metta subito in sicurezza il territorio attraverso l’utilizzo in economia diretta degli operai della forestale e dei consorzi”
Pubblicato il 27 Ottobre 2019
COMUNICATO STAMPA di SIFUS CONFALI del 27-10-2019
Basta chiacchiere pro-tragedie, ci vogliono i fatti. Il Governo Musumeci
metta subito in sicurezza il territorio attraverso l’utilizzo in economia
diretta degli operai della forestale e dei consorzi. Il SiFUS si stringe al
dolore della famiglia della vittima e del territorio alluvionato.
Invece di andare a visitare le zone alluvionate del sud-est siciliano, battendosi
la mano sul petto, il Presidente della Regione, On. Musumeci, avrebbe fatto
meglio ad andare a ricercare nei meandri del bilancio regionale, nei
finanziamenti europei, in dure rivendicazioni contro il Governo nazionale, le
risorse economiche necessarie per mettere in sicurezza il territorio e ridurre
al minimo quindi, i rischi di disastri e di conseguenza, vittime e lutti.
Quanto registratosi nel sud-est, in questi ultimi giorni, rappresenta infatti, il
drammatico epilogo che potrebbe verificarsi in qualsiasi parte della Sicilia a
causa del dissesto idrogeologico con cui la nostra terra convive (270 comuni
su 390 sono a rischio dissesto idrogeologico) e delle ampie aree (zone rosse)
che all’aumentare delle precipitazioni meteorologiche sono assoggettate ad
evidente rischio alluvioni come emerge dalle indicazioni dello stesso piano
regionale elaborato dal Governo a tal uopo.
Inoltre, migliaia sono le frane attive accertate (a cosa sono servite le frane di
Saponara e Giampilieri?) e la cementificazione selvaggia (ricordate nel 2019
i morti a Casteldaccia, a Corleone e nell’Agrigentino? ) rappresenta la
ciliegina sulla torta di un territorio che assume sempre più le sembianze di
una bomba ad orologeria..
La messa in sicurezza del territorio attraverso l’assestamento e il
consolidamento idrogeologico dello stesso e soprattutto, la pulizia dei letti dei
fiumi, dei laghi, dei torrenti, dei corsi d’acqua, ecc, non è più rinviabile.
Gli “interventi” nel territorio che la classe politica blatera in occasione del
verificarsi delle tragedie, devono essere opere quotidiane di manutenzione
straordinaria e poi ordinaria che vanno programmate e praticate, per
realizzarsi in economia diretta (ciò consente l’abbattimento dei costi di circa il
40%), attraverso l’utilizzo, a tempo indeterminato, degli operai forestali e dei
consorzi di bonifica.
Facciamolo in onore e per rispetto di tutte le vittime causate dai disastri.
Intervenire con lavori di somma urgenza ( “ad muzzum”), come sempre in
queste occasioni, risulterebbe uno spreco di denaro fine a se stesso.
Catania 27-10-2019 Il Segretario Generale SiFUS CONFALI
maurizio grosso
SiFUS CONFALI –Segreteria Generale Sicilia – Via Santa Maddalena,38 – Catania.
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