OGGI ALLE 10 MANIFESTAZIONE Anche per Enrico Trantino,questa volta si è andati al di là della decenza. Al dilà di “Sua Maestà” l’interesse privato, che anche con l’amministrazione Trantino ha finora fatto il bello e il cattivo tempo, nel tragicomico silenzio fra gli altri di quelli della “destra sociale”. Un ossimoro. Ma cosa c’è all’orizzonte? […]
Marsala(TP), sterminò una famiglia conducendo la sua Bmw oltre i limiti in paese: il Gip lo condanna a due anni pena sospesa
Pubblicato il 16 Giugno 2012
di Fabio Cantarella, iena disgustata
Sterminò un’intera famiglia conducendo la sua Bmw a oltre i limiti consentiti in paese e il Giudice delle indagini preliminari di Marsala, Vito Marcello Saladino, ha ritenuto di condannarlo a solo due anni di carcere, pena sospesa. Quindi non farà neanche un giorno in cella considerato che, accusato di omicidio colposo plurimo, aggravato dallo stato di ebbrezza alcolica, ha patteggiato la pena (sospesa) di due anni.
L’incidente si verificò a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, nella serata del 15 gennaio 2011. Fabio Gulotta, 22enne, con la sua Bmw travolse la Fiat 600 guidata dal maresciallo dell’Aeronautica, Baldassare Quinci di 43 anni. A causa dell’incidente morirono i due figli del maresciallo Quinci, Martina e Vito, di 12 e 10 anni, ed anche la moglie, Lidia Mangiaracina, di 37 anni. Più tardi, circa sei mesi dopo, il maresciallo Baldassare Quinci, che nell’incidente rimase gravemente ferito e al quale gli inquirenti contestarono un concorso di colpa (dalla perizia emerse che non si sarebbe fermato allo stop), si suicidò impiccandosi a una trave.
Secondo il dott. Gioacchino Natoli, presidente del Tribunale di Marsala: “Secondo gli accertamenti peritali – ha svelato il magistrato – svoltisi durante le indagini preliminari, lo stato di ebbrezza contestato a Gulotta era di poco superiore al limite consentito dalla legge (0,72 invece che 0,50) e non costituisce illecito penale (bensì amministrativo). Questo non ha comunque impedito – in base alle risultanze della consulenza tecnica disposta dal pm – che Gulotta reagisse, con sufficiente immediatezza, all’attraversamento dell’incrocio da parte dell’autovettura condotta da Quinci, il quale peraltro non si è fermato al ben visibile segnale stradale di Stop.
“L’auto di Gulotta – conclude Natoli – lungi dall’essere lanciata a 120 all’ora, andava a una velocità stimata dal consulente tecnico del pm pari a 75-80 km/h, in luogo del limite di 50 km/h”.
Lascia un commento