Riceviamo oggi la risposta alla nostra nota all’ASP di Catania, circa le cautele imposte a SAC in favore dei lavoratori. Secondo l’ASP, in ‘applicazione del principio di precauzione’, chiarisce che le prescrizioni sono state impartite per i lavoratori e non per i passeggeri, ‘in quanto per questi ultimi, i tempi di una eventuale esposizione sarebbero alquanto trascurabili, poiché la loro permanenza nel terminal ‘sarebbe del tutto saltuaria e occasionale’. La stessa ASP sottolinea però che è ‘in attesa, tuttavia, dei risultati del monitoraggio in corso per una valutazione’. Sulla questione del monossido di carbonio, invece, l’ASP garantisce che i livelli riscontrati non superato i limiti indicati dall’OMS.
“Dal testo, firmato dai responsabili dei quattro servizi ASP coinvolti – ha dichiarato Claudio Melchiorre, presidente di MEC e Vussia contro Nerone – risulta quindi che dalle analisi ambientali fornite da SAC, con incarico ad uno studio privato, con risultati che l’Asp considera non definitivi, i passeggeri sono stati esentati da dispositivi di protezione perché passerebbero poco tempo nel terminal A dell’aeroporto. Ci domandiamo perché l’aeroporto sia rimasto chiuso per venti giorni, a questo punto. C’è mai stato un rischio per la salute? Ora quel rischio è certamente escluso?”
Il MEC chiarisce che con l’indicazione del termine ‘passeggeri’, evidentemente la ASP include donne incinte, bambini, anziani, soggetti che abbiano malattie croniche suscettibili di peggioramento, allergie. “Comprendiamo l’esigenza di riaprire l’aeroporto e certo ne siamo contenti, nonostante una catena di ritardi ed errori gestionali che riteniamo piuttosto chiari, ma l’idea che i passeggeri non debbano essere tutelati dalle autorità sanitarie è l’ennesimo elemento che ci lascia perplessi, per non dire indignati. Chiediamo pubblicamente all’ASP di uscire dalla tana e dire chiaramente se le aree sono salubri e utilizzabili oppure no. I condizionali lasciamoli agli azzeccagarbugli. Se ad un solo passeggero dovesse venire un attacco di asma per ragioni ambientali, le conseguenze per tutti sarebbero gravi. Speriamo che si possa uscire da questa fiera delle ambiguità e si possa dare certezza a tutti noi. Al momento, siamo fortemente preoccupati.”
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