comunicato stampa Ancora una volta sono gli accordi tra mafia e politica a infangare la nostra terra, ancora una volta è la connivenza della politica asservita agli interessi della mafia a mortificare la dignità della Sicilia e della nostra gente. In primo piano nuovamente un esponente di spicco del centrodestra siciliano ovvero quel Giuseppe Castiglione, […]
Meloni a testa in giù?
Pubblicato il 08 Giugno 2021
Marco Iacona.
Le classifiche lasciano il tempo che trovano. Così si dice. L’editoria viene tenuta in vita da pletore di vecchine, giammai demoralizzate. Minigonnate e da Formula1. Vabbé, non che Montale abbia venduto chissà che. Ma Camilleri sì, perdio, e adesso tale Auci che spinge la sciasciana palma ancora qualche metro più in là.
Digerito un Camilleri ce ne pappiamo un altro. Parola d’ordine: Correctness. Necessità oblige. I mezzi di comunicazione esigono un dialogo, si tengono come una casetta di carte; abbiamo stramaledettamente bisogno di eroi solo che il soprascritto di eroi siculi non ne vede proprio. Neanche Franco da Riposto lo era, eroe (e maestro). Per qualcuno solo un errore: parolomane musicalizzato, acconciato da animaletto da giardino, metà filosofista metà arabista. Ma sono certo si sia reincarnato. E tanto gli dovevo.
“Chissene” delle classifiche e “chissene” se uno, nessuno o centomila maltrattano la (vendutissima) autobio di Meloni Giorgia, postfascista in carriera, sorellina d’Italia rinnovante speranze, adesso, per camicioni neri scampati al penale, alla miseria, alla lettura. Meloni ha fatto anche cose buone, sta facendo cose buone. Lasciando intendere quanto idiota sia, oramai per esempio, certo “blablare” antifascista. Ha ragione Tarchi, ovviamente. Se vuoi far colpo sulle ragazze, devi però dirti antifà.
A Mussolini andò come sappiamo, Almirante rischiò di finirci a testa in giù, adesso giocano con la Meloni, i coglioni. La ragazzetta di talento ne ha. Parla e parla, scrive e ridacchia delle battute, a lei rivolte; quell’Italia non esiste più, ammesso sia mai esistita. Un’Italia di punitori che si disse fascista “tanto per”. Chi ha capito Pirandello e Ortega non si straccerà le vesti. A meno che il cancro comunista, deserto nicciano, puzzoso, domestico, non colpisca di nascosto. A furia di dargli al fascista (cosa buona e giusta), a furia di vendicarci dei nipotini del duce, ci ritroveremo con Boldrini e Murgia presidente della Camera e bestsellerista. Scegliete voi. E dovremo declinare al femminile con arguzia random: il minchio, la cazza.
Se è femminile o no, lo deciderò io (non è Goebbels).
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