di Fabio Cantarella
E’ ufficiale, Gianfranco Miccichè correrà per la carica di presidente della Regione Siciliana. Il leader di Grande Sud, che gli ultimi sondaggi dell’Istituto di ricerche Demopolis danno al 7,5% in Sicilia, ha affidato ad un video, che vi proponiamo, la sua decisione di scendere in campo. Qui di seguito potrete anche leggere i tratti salienti del suo discorso. Clicca una qualunque parte del testo se invece desideri vedere il video.
“Ho appena saputo che il 28 ottobre si torna alle urne in Sicilia per votare il presidente della Regione e la nuova Assemblea Regionale. Già alcuni anni fa avrei voluto candidarmi ma fui coinvolto da storie di partiti e inciuci e non mi fu possibile. Sono passati cinque anni, la regione Sicilia è andata indietro, per carità è andata indietro tutta l’italia, tutta l’Europa. E’ un periodo di crisi che ha coinvolto tutta l’Italia. Io ho studiato tanto e ho capito quali sono i guasti che possono essere riparati.
Ho deciso di candidarmi alla Regione con il mio partito Grande Sud e con chi vorrà venire con me. Spero che la coalizione possa essere più ampia possibile ma non è quello che mi preoccupa. Mi preoccupa soltanto riuscire a far passare il messaggio a voi siciliani, agli amici e a quanti non mi conoscono, di quanto fatto finora e di quello che vogliamo fare. Il massimo del mio impegno alla Regione sarà destinato alla ristrutturazione della macchina amministrativa. Il funzionamento di questa macchina amministrativa è fondamentale, noi oggi ad ottenere un sì dalla Regione Siciliana. Se portiamo una carta da cui deve derivare una autorizzazione trovano sempre un errore per poterci dire no, al cittadino come alle imprese. Il secondo impegno è quello del rilancio dell’economia dell’intera Regione.
Non si può pensare che si risolva la crisi soltanto continuando a tagliare, dobbiamo aumentare la nostra ricchezza piuttosto che continuare a tagliare la povertà che così diventa ancora più povertà. Io credo di avere le conoscenze, le capacità di fare tutto questo, cioè fare investimenti. Quando sono stato ministro dei Fondi strutturali la Sicilia di allora sfruttò tutti i fondi strutturali anzi ricevemmo 700 milioni di euro di fondi derivanti da altre realtà che non ebbero la capacità di spende quelle somme. Ora invece è tutto incredibilmente fermo, non si capisce bene il perché, sembra che ci sia una sorta di cattiveria nei confronti della propria terra considerato che il 99% dei dirigenti e funzionari sono siciliani e dovrebbero essere felici di aiutare la propria terra ma non è così. Io ho sempre parlato di derattizzazione burocratica, un termine che può apparire forte e brutto, ma non c’è dubbio che considero tutti quei dirigenti e funzionari che non aiutano la Sicilia, ma anzi fanno il contrario, come dei sorci. Perché molto spesso non si rendono conto che dire no senza aver neppure guardato le carte significa creare disoccupazione o non creare occupazione.
Il mio vanto non è il 61 a 0. Io lavorerò moltissimo per migliorare la nostra terra. Il mio vanto non è quello storico 61 a 0 che fu solo un gioco di palazzo e non considero un risultato. Il miei vanti sono la Palermo-Messina, la Catania-Siracura, sono il raddoppio della Catania-Ragusa che si sta facendo, l’acqua a Palermo e tutta una miriade di altre cose che concretamente abbiamo realizzato, riuscendo a vincere una scommesso che abbiamo e ho fatto coi siciliani.
Stavolta la mia scommessa coi siciliani è ancora più difficile, è quella di riuscire a far funzionare questa macchina amministrativa. Vedete, io ho il terrore di chi dice non si fanno i termovalorizzatori perché c’è la mafia dietro, i termovalorizzatori invece si fanno e si fanno senza la mafia se si ha il coraggio di farli. Mi sembra che in Sicilia tante cose molto spesso si sono fatte con la mafia e poi quando non si è volute farle si è detto che c’è la mafia dietro. Mai dire che qualcosa non si fa perché c’è la mafia, ma piuttosto la si fa sconfiggendo la mafia. Gli amministratori siciliani debbono imparare un metodo nuovo che è quello del fare piuttosto che quello del non fare, sembrano che abbiamo un godimento particolare nel dire no ad una impresa, nel far chiudere una impresa, a dire no ad un cittadino che ha bisogno di un certificato.
Bene, io mi candido alla Presidenza della Regione Siciliana, non so con che partiti, ho il mio partito dietro, Grande Sud, fatto da gente che ha una voglia di lavorare, di esplodere, assolutamente straordinaria. Oggi la Sicilia ha bisogno dei suoi figli migliori per sconfiggere la povertà, per sconfiggere il declino di questa terra, non ne posso più di sentire che i siciliani sono i peggiori o che la Sicilia è la peggiore regione che esiste. I siciliani sono un popolo straordinario, guardate vi porto un esempio, io non so se la mafia è stata sconfitta, forse non la si sconfiggerà mai del tutto, ma i successi sino ad oggi ottenuti per debellarla sono stati fatti dai siciliani, mica è venuta la Nato in Sicilia. Sono tutti siciliani coloro che sono morti nella loro missione dedicata alla sconfitta della mafia, tutti tranne uno che è Carlo Alberto dalla Chiesa che è venuto in Sicilia con coraggio per darci una mano. E noi siciliani, quindi, saremo capaci di tirarci fuori dalla melma in cui siamo caduti.
Ecco io chiedo ad ogni uomo e a ogni donna di Sicilia che abbia voglia di lavorare, che abbia voglia veramente di ottenere quei risultati che sono di chi ama questa terra, di aiutarmi, di mandarmi suggerimenti e sostenermi anche in termini elettorali. E sappiate che c’è una grandissima voglia, reale, di vincere questa scommessa, quella di togliere la Sicilia da questo stato di povertà e dall’infamia che ci gettano addosso ogni giorno considerandoci i peggiori.
Io sono ottimista, so che la Sicilia ha bisogno dei siciliani, so che il futuro di questa terra è nelle mani di noi siciliani, io sono il primo a metterci la faccia, a decidere di scendere in campo in maniera forte e decisa, con tutta la mia volontà, con tutta la mia forza, con tutte le mie capacità e tutto l’amore che ho per la Sicilia”.