Quando si dice la sincerità….Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa lo ha dichiarato domenica scorsa ai cronisti in piazza Duomo a Catania: i militari arriveranno anche in periferia. Dove non si sono visti, finora. Quella della periferia resta sotto l’Etna una sorta di “area offshore”. La “sincerità” di La Russa va apprezzata.
Ecco l’annuncio del Ministro: a breve “l’operazione sarà estesa ai quartieri della periferia, una sicurezza concreta ma anche di sicurezza avvertita perchè i cittadini hanno dimostrato di sentirsi più tranquilli e sicuri quanto per strada vedono uomini delle forze armate insieme a carabinieri e polizia”.
La tanto strombazzata operazione “Strade Sicure” ha vissuto, quindi, una nuova “puntata” degna di un film western o magari di una bella commedia all’italiana di Dino Risi. In una città come Catania dove la sicurezza dei cittadini è un problema serio ed oggetto di lamentele legittime, il Ministro e il suo amico sindaco Stancanelli diffondono –a modo loro- messaggi rassicuranti.
Tutto ok? Davvero? Lo sanno i vecchietti scaraventati per terra, umiliati, finiti in ospedale dopo l’ennesimo assalto subito per rubare loro la pensione; lo sanno i ragazzini picchiati per un cellulare, lo sanno le famiglie derubate in casa, le donne scippate, lo sanno le tante e tante persone aggredite, vilipese, trascinate via come pezze da piedi in una città che fa paura, soprattutto la sera. Ma il Ministro lo sa? E il sindaco che dice?
Lo sanno che basta ascoltare le vittime di aggressioni e rapine per rendersi conto che l’intervento delle forze dell’ordine è spesso lento, talora inesistente. Non per colpa loro –lo diciamo subito. Mancano mezzi e uomini adeguati alla gravità della situazione, ma da Roma non arrivano risposte all’altezza. A Palazzo Chigi comanda la Lega e il suo leader in canottiera Bossi. A Roma si pensa al Nord, punto.
Nel frattempo, nel profondo Sud si propinano propaganda e balle per gonzi: la presenza dei militari non serve a risolvere i problemi veri, del resto per affrontarli magari ci vorrebbero uomini e mezzi delle forze di polizia, ma quelli non arrivano mai. E nelle periferie non si vede la presenza dello Stato: ci sono aree di Catania dove vive la “legge della giungla”, dove una divisa non si vede nemmeno con il binocolo! Da sempre!
Che ognuno s’arrangi come può, il resto lo fa la forza e l’intimidazione, altro che regole. Parlare poi di socialità e strutture per il vivere civile (scuole degne di questo nome, impianti sportivi, verde, spazi per l’aggregazione vera e non per aggregare associazioni a delinquere, etc etc..) sembra fuori luogo.
Siamo alla solita solfa: un po’ di fumo e vai…Del resto, dalle forze di polizia arrivano precise prese di posizione. Come la nota del segretario generale del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) Catania Tommaso Vendemmia: “continua la propaganda del Governo per la politica sulla sicurezza dei cittadini”, dice Vendemmia -“il Ministro Ignazio La Russa in visita a Catania ritiene soddisfacente l’operazione strade sicure 4. Da quanto detto, il Ministro questa volta annuncia l’estensione delle pattuglie miste appiedate nelle periferie catanesi”. Fino ad ora – continua la nota – “le pattuglie dell’Esercito, a cui va la nostra gratitudine, sono state fatte prevalentemente nel centro storico e tanti cittadini le hanno notate e apprezzate, ma portarle nei quartieri cosiddetti a rischio e addentrarsi a Librino o San Cristoforo appiedati, è un’altra storia”.
Le parole dette dal Ministro – continua Vendemmia – servono solo a prendere tempo e confermano la politica fallimentare di questo esecutivo sulla sicurezza delle nostre città che anziché rinforzare stazioni dei Carabinieri o dei Commissariati di Polizia, si perdono soldi e uomini per pattuglie appiedate.
Il Siap si chiede se un Ministro della Difesa possa annunciare con tanta tranquillità dove saranno operativi gli uomini della Polizia di Stato, mentre il Governo, con la manovra di risanamento, annuncia la chiusura di Questure e uffici periferici della Polizia”. I cittadini – continua la nota – ormai hanno perfettamente capito i limiti operativi delle pattuglie appiedate. Il Siap ritiene pericolosa, poco produttiva e dispendiosa una soluzione del genere; i quartieri periferici catanesi hanno bisogno di tutt’altro”.
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