Domani, salvo colpi di scena dell’ultima ora, è prevista la decisione della Corte di appello penale sez. minori di Catania che deciderà le sorti di Antonino Speziale (nella foto), imputato dell’omicidio dell’ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti. Il caso è quello della morte del funzionario di polizia, in occasione degli scontri durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio del 2007. In primo grado Speziale è stato condannato a 14 anni di reclusione: in appello, il Pg Mariella Ledda ha chiesto la condanna ad 11 anni.
I legali di Speziale, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno, con un comunicato, dichiarato alla stampa:”comunque andrà la vicenda è pressoché certo che non si concluderà definitivamente : infatti nel caso in cui venisse confermata la condanna i difensori Giuseppe Lipera e Grazia Coco caparbiamente ricorreranno in Cassazione e parimenti, in caso di assoluzione, impugnerà la decisione il Procuratore Generale .Alla vigilia della conclusione del secondo grado di giudizio i difensori così ricordano le strane tappe processuali di questa vicenda.Speziale Antonino in nome della Legge fu prima arrestato perché accusato dell’omicidio di Raciti, poi, sempre in nome della Legge ,venne scarcerato dal Gip, successivamente sempre in nome della Legge il Tribunale della Libertà dei Minori ne dispose l’arresto, ma ,sempre in nome della Legge, la Corte Suprema non fu d’accordo e invitò i Giudici a rivedere la sua posizione.Il Tribunale della Libertà per i Minori non seguì le indicazioni della Cassazione e ne dispose nuovamente l’arresto, sempre in nome della Legge.La Corte Suprema di Cassazione in fine lo scarcerò definitivamente ritenendo incolmabili le lacune indiziarie.Si invocò il P.M., in nome della Legge, ad archiviare il caso, ma il P.M. non fu d’accordo e in nome della Legge ottenne il rinvio a giudizio di Speziale accusandolo di omicidio volontario, salvo poi, a fine processo dibattimentale, chiederne la condanna per omicidio preterintenzionale.Per questo il Tribunale per i Minorenni di Catania, in Nome del Popolo Italiano, lo ha poi condannato.Domani 21 dicembre 2011, in Nome del Popolo Italiano verrà,pronunciata la sentenza di secondo grado”.Per la stessa vicenda è stato condannato, in primo grado, sentenza confermata in appello, ad undici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale e resistenza a pubblico ufficiale anche il giovane Daniele Micale.iena giudiziaria
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