“Esprimo soddisfazione per l’approvazione in VI commissione di un emendamento da me promosso che incrementa di 10 milioni di euro le risorse previste per i comuni in ordine allo svolgimento del servizio Asacom. Una misura concreta, accolta all’unanimità dai parlamentari della Commissione, che ha avuto il parere favorevole del Governo. Il mio auspicio, adesso, è che tale provvedimento possa […]
Movimento Forconi: annunci di nuove proteste
Pubblicato il 02 Febbraio 2012
Da lunedì ripartono i presidi. E Ferro “bacchetta” Lombardo: “è scivolato su una buccia di banana”
di Iena Politica
Ritornano i Forconi: da lunedì si annunciano presidi davanti alle raffinerie, in particolare come protesta per quello che viene esportato dalla Sicilia, davanti alle sedi della Serit, dell’Agenzia delle Entrate. Non ci saranno, comunque, blocchi stradali come quelli di qualche settimana fa. Lo ha detto il leader dei Forconi Mariano Ferro, oggi pomeriggio alle “Ciminiere” di Catania.
Un incontro pubblico è servito per ridefinire strategie e azioni per i prossimi giorni: presenti oltre a Ferro, il leader Aias degli autotrasportatori Giuseppe Richichi e Fabio Micalizzi, presidente regionale dell’associazione dei pescatori marittimi professionali (nella foto). Da quest’ultimo l’annuncio di una manifestazione a Roma, davanti a Montecitorio, il 7 febbraio prossimo, dei pescatori siciliani, insieme a quelli del resto d’Italia e la volontà di fare dei blocchi nei principali porti dell’Isola.
La reazione – a sentire i rappresentanti del movimento- è arrivata dal “nulla di fatto” dei promessi “tavoli tecnici”, a partire dalla questione della defiscalizzazione dei carburanti (“in Sicilia le tasse di chi lavora, di chi estrae il petrolio in questa terra, devono essere versate in questa terra”- ha dichiarato Ferro), tavoli preannunciati dopo l’incontro del Presidente della Regione Lombardo con il Premier Monti. “Non possiamo finire con le mani vuote”- ha detto Ferro, il quale ha aggiunto, annunciando queste nuove azioni, che “questa volta, probabilmente, noi vorremmo arrivare all’attuazione dello statuto siciliano”.
Non sono mancati spunti polemici verso il governo regionale. “Il Presidente Lombardo –ha dichiarato Ferro- purtroppo è scivolato su una buccia di banana perché ha detto che noi stiamo davanti alle telecamere, ci stiamo divertendo davanti alle telecamere. Noi non abbiamo bisogno di divertirci. Noi rappresentiamo quella parte di siciliani che lavora e che non guadagna. Ci siamo stancati di essere presi in giro, di essere catapultati da un tavolo all’altro e vogliamo chiarezza.” Ancora: “lui (Lombardo, ndr) ha dimenticato che nel primo incontro che abbiamo avuto con lui stesso ha dichiarato davanti a trenta persone al tavolo che non poteva farci nulla per i diciannove punti nostri”.
Sull’allarme “infiltrazioni mafiose” lanciato dal Presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, Ferro ha replicato: “A Lo Bello non rispondo più perché sarebbe stato utile semplicemente una cosa, dire che anziché dire che ci sono le infiltrazioni mafiose, sarebbe stato più utile e intelligente per tutti i siciliani e per noi stessi dire che bisognava stare attenti alle infiltrazioni mafiose che è cosa diversa di asserire che ci sono le infiltrazioni mafiose”.
E ancora: “dire su giornali che è stato arrestato un leader dei forconi è una grandissima falsità che noi respingiamo, che non conoscevamo queste signore, quindi, attenzione a queste accuse perché se vogliono annientare qualcuno personalmente possono anche farlo, non c’è problema, ci prendiamo la responsabilità di quello che facciamo, però è anche vero che devono annientare quella popolazione che è scontenta di come vanno le cose e devono dargli risposte, questa è la domanda che viene da tutti, io vi dico subito che già oggi a Parma, a Livorno, si stanno organizzando come movimento dei forconi in tutt’Italia, ci sarà un motivo.
Perché lo scontento per questo governo appoggiato dalla destra e dalla sinistra, compresa l’Mpa dell’on. Lombardo devono smetterla tutti di giocare con noi, non possiamo pensare ad una globalizzazione senza regole.”
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