Si potrebbe chiamare “La passione di Razza”, la predica prepasquale pronunciata in serata da Nello Musumeci. Il tono è ieratico come si addice al momento. Le parole sono forti e tuonanti: “Razza – dice il presidente – dato in pasto alla folla, come quella che liberò Barabba”.
Razza come Gesù, insomma, messo in croce dai magistrati e dal popolo, aizzato dagli “sciacalli” pronti a ballare sui leoni in difficoltà. “Ma i leoni rimarranno leoni e gli sciacalli rimarranno sciacalli”, sentenzia Musumeci con ardore anni ’80. E poi, continua Musumeci “questo ragazzo cresciuto nelle caserme, nell’insegnamento del padre addestrato nell’Arma, formato alla Nunziatella, cresciuto accanto a me e al quale voglio bene come fosse un figlio pur non avendogli risparmiato critiche, sta vivendo giornate difficili. Potrebbe capitare a ciascuno di voi”.
Eh già, potrebbe capitare a ciascuno di noi di “spalmare i morti” e di finire sulla croce, come Razza. E come Gesù: “E però – commenta la suora di clausura del convento delle clarisse – Gesù i morti li resuscitava, non li spalmava”.
Buona Pasqua di Resurrezione.
Aureliano Buendia.
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