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‘Musumeci Presidente’, intervista al fondatore del gruppo. Andrea Di Bella: “Né mandanti né esecutori, noi liberamente con Nello. Il progetto? E’ nato mentre stavo in spiaggia. Ricevo minacce”.
Pubblicato il 15 Settembre 2012
di Fabio Cantarella
25mila adesioni, dibattito vero e tanta passione. Sono i numeri che contraddistinguono il gruppo “NELLO MUSUMECI PRESIDENTE” ideato e curato su Facebook dal paternese Andrea Di Bella, direttore editoriale di ‘Freedom24?, periodico d’Informazione e opinione. Un gruppo che è in continua crescita e via via è divenuto, per i tantissimi sostenitori di Nello Musumeci (ma non solo), uno spazio all’interno del quale confrontarsi, scambiarsi informazioni, lanciare proposte per il rilancio dell’Isola, proporre iniziative. Ienesicule.it, ha pensato di proporvi una intervista esclusiva ad Andrea Di Bella, ideatore e amministratore della pagina “Facebook”.
Andrea Di Bella, come e dove nasce l’idea di creare il gruppo Musumeci Presidente? Ero al mare a Taormina, in vacanza. Prima settimana di agosto. Ho sentito per lavoro alcuni amici a Palermo, poi su Catania. L’opzione Musumeci candidato alla presidenza della Regione era la meno praticata da tutti i partiti e da tutti i soggetti politici. Nemmeno Musumeci scioglieva ancora la riserva sulla sua candidatura. Contrariamente a quanto consigliatomi da tutti i miei collaboratori, che non gradiscono queste mie fughe in avanti, ho deciso di lanciare questa iniziativa sul presidente mettendoci la faccia, al mio solito. Da subito il mio braccio destro da Vicari, a Palermo (Paola Rosselli, ndr) ha deciso di stare al mio fianco ancora una volta. Dal giorno dopo si è unito anche Vincenzo Palumbo, paternese come me e compagno di diverse battaglie politiche sul territorio, a cui ho immediatamente chiesto collaborazione. Era l’11 di agosto. Qualche giorno dopo, credo due o tre, Iene Sicule ci attenzionava. Avevamo già sfondato quota 5mila aderenti. Quello stesso giorno sentii Musumeci al telefono, non ne sapeva nulla fino a quel momento. D’altronde era anche Ferragosto. Facevo il bagno, tornavo sul bagnasciuga e controllavo la situazione. Aumentavamo con un ritmo di 1500 aderenti al giorno. Musumeci mi disse solo che era sereno del fatto che l’iniziativa fosse partita da me. Fu bellissimo quando mi disse: “Ah, siamo già in 5mila?”. Mi sorprese quel suo “Siamo”, come a dire, noi. Insieme.
Quali sono le difficoltà più significative nel gestire un gruppo così numeroso? Le difficoltà si sono presentate fin dal primo momento. Ho un’esperienza di diversi anni sui social media, ma un’iniziativa di tipo politico e di queste dimensioni è un impegno del tutto nuovo anche per me. Fortuna che la mission fu chiara fin dal primo momento. La difficoltà più grande è rappresentata dalle provocazioni dei sostenitori di altri candidati a presidente. Lo sapevamo già, fin da quando abbiamo compreso – e non solo noi – che stavamo facendo un buon lavoro ed iniziavamo ad essere determinanti nel quadro politico. Fortuna che il corpo amministratori, adesso numeroso, coeso ed efficiente, riesce a monitorare il gruppo e la sua pagina ufficiale 24 ore al giorno, mantenendo i termini dei contenuti e dei botta e risposta a livelli civili. E’ quello che contraddistingue noi rispetto a tutti gli altri. Siamo la prima iniziativa social di Musumeci, e teniamo al fatto di mantenere il suo stile – che è per prima cosa sobrio e moderato – anche dentro Musumeci Presidente. Come dico io è sempre tutta una questione di metodo. Si può fare e dire tutto, l’importante è farlo con garbo.
L’iniziativa nasce d’intesa con Musumeci? Se no, lui come ha reagito? L’iniziativa nasce autonomamente, dal basso. E’ questo quello che ci differenzia dalle altre iniziative social degli altri candidati alla presidenza. “Né mandanti né esecutori”, come fu scritto di noi sulla stampa all’indomani di un nostro comunicato, che rispediva al mittente l’idea di essere asserviti al candidato, esecutori di ordini di partito o roba simile. Se fosse andato diversamente, oggi forse avremmo qualche migliaio di aderenti in più ma non avremmo potuto dire che siamo “cittadini liberi che intendono rimanere liberi”, come specificato più volte. Abbiamo scelto liberamente di stare al fianco di Musumeci. In ogni caso il presidente ha reagito benissimo, ci conosciamo da tempo ed è stato felice che ci fossero degli amici alla guida del progetto. Per tutto il resto, umori personali in testa, forse dovreste chiedere direttamente all’interessato. Anche Francesco Storace, che ha chiesto di incontrarmi nella splendida Capo d’Orlando una decina di giorni fa, ha manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa. Lui è stato un precursore della politica sul web, ed è rimasto favorevolmente colpito. Commenta e pubblica da noi con regolarità, come anche lo stesso Musumeci, che in un incontro riservato ci ha assicurato di essere ritenuti l’unica iniziativa social del presidente di fatto riconosciuta.
Con Musumeci vi sentite spesso? Le dà suggerimenti su come migliorare il gruppo? Nessun suggerimento. Musumeci utilizza i social network alla “vecchia maniera”, dico io. Risponde personalmente ai messaggi privati ogni sera dai suoi profili personali. Per tutto il resto, non credo sia molto ferrato in strategie di social media o altro ancora. In generale, ci sentiamo quanto basta. Ho molto apprezzato la sua telefonata in occasione del mio compleanno lo scorso 10 settembre. Tra noi intercorrono rapporti di stima e amicizia.
Si sente soddisfatto di quel che ha fatto? E con quali obiettivi l’ha fatto? Certo che sì. Abbiamo un bacino d’utenza potenziale di diverse centinaia di migliaia di cittadini. Abbiamo raggiunto un numero di adesioni impressionante e voliamo verso i 30mila con una velocità che non avremmo nemmeno osato sognare. Ieri è giunto il sostegno di tutta la rete social del Popolo della Libertà. Direi di si, sono soddisfatto. E la soddisfazione è condivisa con tutti gli altri amministratori: Angelo Battaglia, il nostro esperto di social media e responsabile del nostro ufficio stampa, Paola Rosselli, Loredana Turchetti, Vincenzo Palumbo e Federico Tringali. L’obiettivo era dal primo momento quello di spingere Musumeci verso la candidatura. Non so quanto, ma ho avuto rassicurazione del fatto che la nostra iniziativa, fosse anche nella misura dell’1%, ha inciso nella decisione definitiva sulla candidatura. La mobilitazione a favore di Nello era e rimane fortissima, e di questo la politica ha dovuto tenerne conto. Il nostro obiettivo attuale è quello di divenire (ed è già così) il primo spazio di confronto nel centrodestra siciliano, tra cittadini che si riconoscono alternativi alla sinistra. Quello futuro è diventare il primo mezzo di comunicazione di massa tra i cittadini e il presidente della Regione, ove Musumeci fosse eletto. L’obiettivo attuale, in qualsiasi caso, resta quello di dimostrare che esiste una sacca di consenso spontaneo e reale, fisico, che può venir fuori anche da un’iniziativa come la nostra. Per questo motivo non abbiamo mai completamente abbandonato l’idea di organizzare una Convention dei Sostenitori, con delle delegazioni da tutta l’isola. E’ un esperimento arduo e ambizioso, all’americana, ma molti ce lo chiedono. Sottoporremo a Musumeci la cosa quando coalizioni e liste saranno ben definite, fine mese.
La gente le scrive nella posta privata? Per dirle cosa? Ricevo dalle 20 alle 50 lettere al giorno. Molti sono aderenti al gruppo che ci inviano suggerimenti, consigli, critiche anche. Noi accettiamo tutto. Diverse anche sono state le minacce, specie quelle di carattere personale. Anche questo rientra a pieno titolo nel gioco. E si tratta spesso di insospettabili, vicini ad ambienti politici del centrodestra siciliano. Ho ricevuto anche alcune pressioni molto forti. Noi abbiamo sempre tenuto la barra dritta. Il nostro unico interlocutore – con i termini che contraddistinguono la nostra collaborazione – è Nello Musumeci.
Quanto tempo dedica a questa attività? Compatibilmente con i miei impegni personali e professionali, con smartphone e tablet riesco a monitorare la situazione 24 ore al giorno, tranne quando dormo (ride). Gli altri amministratori collaborano in modo sinergico durante tutto l’arco della giornata.
Lei ha esperienze nel settore? Di che si occupa? Dal 2009 sono responsabile di un’iniziativa d’informazione e opinione sul web, Freedom24, che si è trasformata in testata giornalistica circa un anno e mezzo fa, distribuita in freepress nel catanese. Io sono editore di riferimento e direttore editoriale. Sono anche editorialista politico per diverse altre testate sparse sulla rete. Non posso definirmi un vero e proprio esperto di strategie di marketing sui social network. Per quello ci pensa il nostro Angelo Battaglia, il vero guru di Nello Musumeci Presidente. La sua esperienza sul campo, oltre che la sua formazione professionale, fanno la differenza. Lo ringrazio per esserci.
Aveva mai fatto una esperienza simile? No. Mai.
Se Musumeci diverrà presidente della Regione Sicilia, che ne sarà del gruppo? Prevede evoluzioni future? All’indomani dell’elezione, che io ritengo più che possibile, chiederemo un incontro con Musumeci. Il resto ve lo dirò fine Ottobre.
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