NASTRI D’ARGENTO: TRONFO MERITATO DI DOGMAN


Pubblicato il 03 Settembre 2018

Cresce ma non invecchia mai. “I Nastri d’argento “rappresenta una manifestazione che, pur nata nel lontano 1946, mantiene sempre il luccichio abbagliante delle stelle che, ogni anno ed in ogni categoria, vengono premiate dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI),ossia il qualificato collettivo di giornalisti specializzati che, in ogni edizione, esalta le perfomance delle singole parti che determinano un film (artistica, tecnica, produttiva ed organizzativa) e l’intero prodotto in sé, ossia il film.

Una sempre bellissima Taormina ha coccolato la manifestazione che ha avuto il suo acme nella premiazione finale, svoltasi, come da tradizione, nel millenario scenario del Teatro Antico, ancora una volta impareggiabile cornice di una parata di artisti della settima arte.
La conduzione della settantaduesima edizione, affidata a Carlotta Proietti, si è svolta in modo fluente, sotto l’egida di Laura Delli Colli, come al solito brillante nei suoi interventi e sapiente guida nella conferenza stampa dello splendido “La plage” di Isola bella che aveva coinvolto il giorno precedente in una serata interessante i protagonisti dei Nastri.
Se “Loro”( valutato nella sua interezza e non suddiviso in due parti), di Paolo Sorrentino, e “Come un gatto in tangenziale” , di Riccardo Milani, hanno conseguito rispettivamente 4 e 3 Nastri, è stata “Dogman” di Matteo Garrone la pellicola ad avere ottenuto il maggior numero di allori, ben otto , tra cui : “miglior film”, “produzione”e “sonoro”. A stagliarsi tra gli encomi ricevuti da Dogman è il successo degli attori Marcello Fonte, già tributato al festival di Cannes, e di Edoardo Pesce, con quest’ultimo vincitore come il collega nella categoria di migliore attore poiché, come ha sostenuto la Delli Colli, ha saputo esaltare proprio il lavoro del suo partner di scena sotto ogni rispetto ponendosi quindi sullo stesso piano del collega. Lo stesso Pesce, nel riconoscere quest’ ottima complementarietà con Fonte, ha voluto enfatizzare come il film director Matteo Garrone (premiato proprio per la regia) abbia saputo orchestrare a dovere questa componente sapendo inoltre far emergere le sue capacità attoriali in maniera impareggiabile attraverso un lavoro fisico (fatto di pesistica e dieta, entrambe odiate da Pesce) e psicologico atto a costruire in modo esemplare il suo personaggio che egli ha definito essere una sorta di Frankenstein, ben reso anche grazie ad un lavoro importante svolto dai truccatori.
La bravissima Paola Cortellesi ha conquistato il Nastro per la “migliore attrice commedia” per la sua interpretazione in “come un gatto in tangenziale”, sostenendo come il film a cui ha partecipato abbia rappresentato una “cosa impossibile” su un incontro improbabile , con un divario sociale molto profondo emergente e segnato da un’evidente incomunicabilità tra due ceti sociali diversi, con i personaggi che , in un certo senso, si proiettano oltre il film stesso, essendo ancora in fieri.
I Nastri alla carriera hanno visto vincitori Gigi Proietti, premiato a Roma, e un Massimo Ghini giunto al suo quarantesimo anno di carriera, ironico nello sminuire i suoi anni ed al tempo stesso pronto a sottolineare come ogni personaggio interpretato rappresenti per lui una sorta di figlio e come però il ruolo interpretato in “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino gli abbia consentito di ricevere premi e grande considerazione da critica e pubblico.
Ormai divenuto un tradizionale punto di riferimento dei Nastri è senz’altro il premio “Nino Manfredi” andato quest’anno a Claudia Gerini per le perfomance in “Ammore e malavita” e ”A casa tutti bene”. La Gerini ha asserito come le emozioni offerte da Manfredi nelle sue partecipazioni cinematografiche siano state un riferimento costante e non solo per lei anche per come Manfredi sapeva, trasformare i momenti di rottura e comici in personaggi che sapevano leggere l’italianità pura, confermando quello che aveva ben espresso la premiante Sara Simone, nipote del compianto grande attore affiancata da Erminia Manfredi, splendida moglie dell’attore ciociaro.
Un’ emozionata Elena Sofia Ricci, premiata dall’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Sandro Pappalardo, trionfa nella categoria di “migliore attrice protagonista”, ringraziando per il premio ricevuto in un contesto meraviglioso come il Teatro Antico, essendo proprio ella attrice in primis di teatro, dedicando inoltre il premio alla madre Elena Ricci Poccetto , per lei un grande esempio ed anche la prima scenografa italiana.
Il “Premio Persol personaggio dell’anno” è stato attribuito ad Edoardo Leo, soddisfatto per le ultime produzioni a cui ha partecipato, in una delle quali anche in veste di sceneggiatore oltreché protagonista, ossia in “Io c’è”, commedia con al centro il tema religioso, completando inoltre la trilogia di “Smetto quando voglio”.
A rinverdire il suo rapporto con il cinema l’acclamato e premiato Ligabue per Made in Italy con il nastro d’argento- hamilton behind the camera.
Premio “Opera Prima” a Damiano e Fabio D’Innocenzo con il bel “La terra dell’abbastanza”, un film che, come ha detto il suo produttore, è stato amore a prima vista per un qualcosa di bello e particolare a volte un po’ più nascosto altre più evidente e che è infine sbocciato in un’opera importante e significativa.
Migliori attore ed attrice non protagonista per “Loro” rispettivamente Riccardo Scamarcio , che ha inviato un video per ringraziare per il premio ricevuto, e la sempre affascinante Kasia Smutniak.
La migliore colonna sonora ha veduto, per “Ammore e Malavita”, il successo di Pivio ed Aldo Descalzi (liriche di Nelson), vincitori anche nella categoria “Canzone originale” ( bang bang) per la stessa pellicola nella cui intonazione si è esibita Serena Rossi .
Significativi anche i “Nastri della legalità” assegnati ai cast ed ai produttori di “Prima che la notte”( di Daniele Vicari) e “Nato a Casal di Principe”( di Bruno Oliviero) perché hanno aggiunto ad una kermesse illuminata da elevati contenuti cinematografici una valenza sociale di grande importanza.
L a serata ha avuto la sua prolusione presso l’Hotel “Timeo” che ha ospitato l’incontro con gli ospiti e la sua conclusione con la cena di gala finale tenutasi presso lo splendido “Baronessa” della famiglia Parisi.


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