Nello Musumeci tocca quota 32% e aumenta il vantaggio su Rosario Crocetta. Lo rivela ‘Datamonitor’ per ‘BlogSicilia.it’

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di Fabio CantarellaNello Musumeci guadagna altri due punti e mezzo, allunga il suo vantaggio su Rosario Crocetta e tocca quota 32% nelle intenzioni di voto dei siciliani. A sostenerlo è l’ultimo sondaggio realizzato tra il 2 e il 3 ottobre e diffuso ieri dall’istituto di ricerche “Datamonitor”, in esclusiva per la testata giornalistica BlogSicilia.it, diretta da Francesco Lamiani.Candidato della coalizione formata da Pdl, Pid e Alleanza di Centro, Nello Musumeci continua a rimanere in cima alle intenzioni di voto dei siciliani guadagnando ben due punti e mezzo rispetto a due settimane fa, passando dal 29,5% dei consensi al 32%. Anche Rosario Crocetta, candidato di Pd, Udc, Api e Psi, guadagna un punto percentuale passando dal 29 al 30%. Secondo “Datamonitor”, sarebbero in calo le quotazioni degli altri candidati alla Presidenza della Regione Siciliana: Gianfranco Miccichè, espressione di Grande Sud, Partito dei Siciliani-Mpa e Fli, perde un punto passando dal 18 al 17%. A scendere è soprattutto il candidato di Sel, Italia dei Valori e Verdi, Giovanna Marano, che senza dubbio risente del cambio in corsa dovuto alla rinuncia da parte di Claudio Fava per la mancata iscrizione nei tempi utili alle liste elettorali siciliane: la Marano si attesta al 7,5% contro l’11,5% delle intenzioni di voto che i siciliani attribuivano al precedente candidato della coalizione Fava.

Sale leggermente, appena 0,5%, Cateno De Luca, sostenuto dal suo movimento Rivoluzione siciliana che così arriva a quota 2,5%, mentre scende il leader dei Forconi Mariano Ferro che dal 2,2% arriva all’18%.Impalpabili gli indici di grandimento di tutti gli altri candidati alla Presidenza della Regione Siciliana: Lucia Pinsone, Gaspare Sturzo e Giacomo De Leo vengono raggruppati nel 2,2% delle intenzioni di voto attribuito ad un generico “altri” nel sondaggio Datamonitor.Per quanto concerne le intenzioni di voto dei partiti, il Pd, che da qualche settimana ha superato il Pdl nelle preferenze, mantiene il primato seppur perdendo un punto e passando dal 20% al 19%. Cala ancora il Pdl che dal 18% arriva a quota 17,3%. E così tutti gli altri partiti: il Partito dei siciliani-Mpa arriva al 10% dal 12; l’Udc al 10% dall’11%. Scende anche Grande Sud di Gianfranco Miccichè che dal 5,5% passa al 5% mettendo a rischio il superamento dello sbarramento, che è al 5%, per accedere ai seggi del Parlamento siciliano. La Lista Musumeci va dal 5 al 6,2% mentre alla prima rilevazione la Lista Crocetta si attesta sul 6% delle intenzioni di voto superando così lo sbarramento del 5 previsto per accedere ad un posto di parlamentare all’Ars.Mantiene il 7% dei voti il Movimento 5 Stelle mentre Cantiere Popolare-Pid perde consensi passando dal 4 al 3,5%; Alleanza di centro, che sostiene Musumeci alla presidenza, raggiunge l’1% dei voti mentre scende Fli che dal 2 arriva a toccare quota 1,5%. 0,5% è il risultato che raggiunge Pensiero e Azione-Piazza Pulita; l’1,2% il Popolo dei Forconi e 1,8% Rivoluzione siciliana. Per quel che riguarda, infine, i partiti a sostegno della candidatura di Giovanna Marano, la Lista Fava che raggruppa candidati all’Ars di Sel, Fds e Verdi scende sotto la quota di sbarramento passando dal 6 al 4,5% delle preferenze. Scendono anche le quotazioni di Idv, dal 4 al 3,5%.Resta altissimo il numero di coloro che hanno espresso indecisione oppure l’intenzione di non votare per alcuno: il 44,5 per la Presidenza della Regione e il 48,9% per il voto ai partiti. A rimarcarlo è Michelangelo Tagliaferri, responsabile dell’area Innovazioni di Datamonitor: “A 24 giorni dal voto, la metà dei cittadini siciliani appare indecisa o non intenzionata a recarsi alle urne e i sondaggi, con una base di rispondenti così ridotta cominciano ad impazzire come la maionese, fornendo risposte contraddittorie all’interno della stessa rilevazione e diventando specchio della contraddittorietà del momento che stiamo vivendo. Infatti i risultati sono differenti a seconda della domanda che viene posta, per quanto riguarda i candidati alla presidenza della Regione i dati vedono Nello Musumeci allungare la distanza da Rosario Crocetta di ben due punti, 32% a 30%. Gianfranco Miccichè conferma più o meno il suo risultato a due cifre (17%), poi si aggiunge il caos del cambio della coalizione guidata fino alla scorsa settimana da Fava e che perde quasi metà dei voti con l’avvento di Giovanna Marano, passando dall’11% al 7,5%”.Tagliaferri evidenzia un altro dato importante che emerge dai sondaggi, ossia che Nello Musumeci ha più consensi della coalizione che lo sostiene mentre Crocetta molti di meno.”Riscontriamo che la coalizione che sostiene Crocetta si attesta al 35% andando ben di 5 punti sopra i voti del suo candidato – commenta ancora Tagliaferri -. Mentre la coalizione che sostiene Nello Musumeci si ferma al 28%, 4 punti al di sotto di quello che ottiene il candidato di centrodestra. E’ in questo gioco di incroci, al quale si aggiungono anche i risultati degli altri candidati minori, che si gioca il destino di questa tornata elettorale di ottobre in Sicilia. Quale sarà la direzione dell’elettorato? Si punterà sugli uomini o conteranno le liste e i partiti? Quali dei due sondaggi sono più vicini alla realtà: quello delle coalizioni o quello dei candidati? Chi e come eserciterà il voto disgiunto e a chi costerà questa scelta? Dispiace, ma in questo caso il sondaggio non offre risposte e risultati ma apre domande e interrogativi. Perde la sua facoltà previsionale e acquisisce una dimensione esplorativa e di analisi che riesce a tradurre lo sconcerto e il caos che animano i cittadini siciliani che si considerano tra i peggio amministrati e tra quelli che hanno pagato di più la crisi economica del nostro Paese”.Un particolare che ha voluto commentare anche Adolfo Urso, leader di “FareItalia”, tra i primi sostenitori di Nello Musumeci: “Nello Musumeci è il grande valore aggiunto di questa competizione elettorale, la sorpresa positiva che i siciliani aspettavano per tornare ad avere speranza nel futuro. Ora sappiamo che attorno a lui si può costruire anche una maggioranza di governo”. Così dichiara in una nota Adolfo Urso, promotore della lista Musumeci presidente, in merito ai sondaggi di Datamonitor pubblicati oggi. “Nello Musumeci – spiega Urso – è l’unico candidato che prende molti più voti della somma delle proprie liste, soprattutto grazie al consenso di elettori cattolici e di sinistra, che evidentemente trovano in lui un candidato più credibile e capace di garantire – come dimostra la sua storia – moralità, trasparenza e legalità”.

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Redazione Iene Siciliane

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