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Niente donne al convegno Cgil. E’ polemica
Pubblicato il 15 Novembre 2021
di iena anarcoreazionaria marco benanti
Arriva alla nostra redazione un comunicato stampa di Fillea e Cgil Catania che ha per oggetto un convegno dal titolo “Catania città dei dissesti”. Roba forte, insomma, da leggere col caschetto e le scarpe antinfortunistiche. Del resto, di dissesti di vario tipo, questa testata si è occupata per anni. In assoluta solitudine, purtroppo; e, molto spesso, subendo il dileggio o, peggio, l’accusa di faziosità in riguardo, per esempio, al dissesto finanziario del Comune di Catania (giunta Bianco) o, più recentemente, al dissesto politico della giunta Pogliese. Tra i temi trattati dal convegno di Fillea e Cgil, il dissesto idrogeologico e la fragilità sociale. A confrontarsi su dissesto e fragilità sociale sono stati chiamati un paio di docenti universitari ed esperti di cose idrauliche e di “collettori fluviali” (o pluviali?), e nello specifico Enrico Foti, Aldo Scaccianoce e Filippo Gravagno, oltre al giornalista Guglielmo Troina (che modererà l’incontro), al segretario Fillea Vincenzo Cubito (che relazionerà), al segretario della Cgil Carmelo De Caudo (che introdurrà) e all’esponente nazionale Fillea Graziano Gorla (che concluderà). Dissesto e fragilità sociale. Con tanto di relazione, introduzione, moderazione e conclusione, più gli “idraulici”, il giornalista e il convegno è fatto. Ma… C’è un ma…
A relazionare, introdurre, moderare, concludere e intervenire (ma che palle!) sul dissesto e la fragilità sociale sono…. udite udite… tutti esponenti di sesso maschile. Che neanche se il convegno lo avessero organizzato quei misogini e maschilisti di Iene Sicule (a proposito ma il convegno “maschio” è di destra o di sinistra?) Che neanche se il convegno “maschio” su dissesto e fragilità sociale lo avesse ideato qualche uomo col turbante o il sottoscritto che, ironia della sorte, ha avuto la “sventura” di nascere proprio l’8 marzo.
Tutti uomini, maschi veraci. E, dall’altra parte, tutti muti, come da consueta doppia morale. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se lo stesso convegno fosse stato organizzato da un partito di destra. Si sarebbe urlato al sessismo! E allora, a chi come noi ha la memoria lunga, viene in mente quel “grido” di dolore di Concetta Raia, “dateci la parola! Dateci la parola!”, lanciato dalla ex deputata regionale per chiedere il riequilibrio della parità di genere nella task force di governo ( il nostro Marco Pitrella vi dedicò un articolo epico, in basso trovate il link). Dateci la parola? No, niente parola. Non ora, non su dissesto e fragilità sociale ché è roba da veri uomini, con o senza turbante. Soprattutto la fragilità sociale. Per non parlare di quell’”esagerato” dell’ex ministro Beppe Provenzano, oggi vicesegretario Pd, che rifiutò una volta di partecipare ad un convegno perché non era stata prevista la presenza di donne. Un femministo col miccio, si direbbe…
E invece, nel caso in questione, tutti muti! O quasi. Anna Bonforte, per dire, femminista di lungo corso, di quelle che non se ne fanno passare una, la parola se l’è presa davvero e sotto la locandina pubblicata su Facebook da un esponente sindacale, ha sganciato un commento al fulmicotone: “Avajah Dario Gulisano, 7 “maschi” su 7 che parlano di dissesto idrogeologico e fragilità sociale.. come fossimo ancora a pendere dalle labbra dei magnifici 7! Ti vogghiu cca saluti…. quando si dice una locandina respingente e una “expertise” tutta concentrata nel testosterone.” Nessuna risposta, annichilito. E che dire di Piera Di Stefano, che sotto la stessa locandina ha gridato addirittura al “supermaschilismo!” per poi “affondare: “Ovviamente questi argomenti, noi donne non siamo all’altezza per discuterne con “cervelloni”! Che tristezza”.
Eh già, che tristezza. La doppia morale.
iena anarcoreazionaria Marco Benanti
L’articolo di Pitrella: https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=11120
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