No alla soppressione delle province, sì al reato di omicidio stradale. La Destra riunita a Taormina annuncia le prossime battaglie politiche


Pubblicato il 10 Settembre 2011

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No alla soppressione delle province”, “Sì all’introduzione del reato di omicidio stradale”. Sono le proposte lanciate da La Destra riunita a Taormina per celebrare la festa nazionale del partito. Presenti Francesco Storace, segretario nazionale, e Nello Musumeci, sottosegretario alle Politiche sociali.  

Grande assente il presidente Teodoro Buontempo che dalle pagine del suo blog esprime soddisfazione per l’organizzazione dell’evento e rivolge un saluto a tutti i partecipanti, ma fa anche sapere “ho appreso dello svolgimento della Festa in via non ufficiale e mi sono messo immediatamente in contatto con un qualificato dirigente che, presumibilmente, si sarebbe occupato della sua organizzazione. Questo dirigente mi ha confermato le date, già stabilite, che non potevano più essere modificate in quanto la pianificazione dell’evento era già in una fase avanzata. Non avendo in quei giorni degli impegni politici ufficiali, ne avevo già preso uno di carattere personale, non rinviabile”.

No alla soppressione delle province. “Siamo favorevoli al taglio dei costi della politica, ma non a quelli della democrazia”, ha dichiarato Nello Musumeci,  sottosegretario alle Politiche sociali, nel corso dell’assemblea degli eletti de La Destra negli Enti locali.
“Riduciamo gli emolumenti, il numero di consiglieri di quartiere, comunali, provinciali, regionali e i parlamentari, ma non aboliamo gli enti, se non le società inutili e costose come gli ATO o quelli che servono solo a dare una collocazione a chi ha perso le elezioni”, ha aggiunto Musumeci, anche nella qualità di capogruppo al Consiglio comunale di Catania.
Intenso e approfondito il dibattito al quale hanno partecipato numerosi amministratori de la Destra, tra questi Filippo Cangemi, già assessore provinciale a Palermo, coordinati da Gino Ioppolo, segretario regionale del partito. Interessanto anche l’apporto tecnico-normativo da parte dell’avv. Luigi Albino Lucifora, già segretario generale e  direttore di Province siciliane. L’on. Paolo Agostinacchio, già sindaco di Foggia, ha tratto le conclusioni, riassumendo le posizioni de La Destra su alcuni temi della cronaca politica: dalla riforma della legge elettorale,  unificazione dei sistemi elettorali comunali e provinciali, alla soppressione delle Province, alla luce del disegno di legge costituzionale appena presentato dal governo. L’on. Agostinacchio ha anche anticipato un incontro annuale dei rappresentanti negli Enti locali prima del congresso che si terrà a Torino nei primi di novembre.

Sì al reato di omicidio stradale. In pieno agosto abbiamo raccolto già dodicimila firme a sostegno della legge  di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale. Andremo ben oltre le 50.000 firme necessarie perché avvertiamo una grande sensibilità da parte dell’opinione pubblica e lo confermeranno i dati finali”. Lo ha dichiarato Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, nel corso della conferenza stampa con la quale, in occasione della festa nazionale del partito, ha presentato l’iniziativa che mira a punire chi conduce un automezzo in condizioni psicofisiche alterare.

La proposta di legge prevede una dettagliata classificazione anche delle aggravanti, con una condanna massima di 21 anni di detenzione.
“Chi guida ubriaco o  dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti è come se avesse una pistola su cruscotto: se uccide deve stare  in galera”, ha aggiunto Storace, affiancato durante la conferenza stampa da Nello Musumeci,  sottosegretario alle Politiche sociali, e da Gino Ioppolo segretario regionale de La Destra.

All’iniziativa ha dato la sua adesione l’associazione Autocivitas di Palermo (www.autocivitas.it), che ha un’impostazione giuridico-civivo-comportamentale. “Si pubblicizza molto la prevenzione passiva, la sicurezza del mezzo – ha sottolineato il presidente Boris La Corte -, ma poco su quella attiva: cioè le capacità del conducente, le sue condizioni fisiche e psichiche, oltre che culturali e di conoscenza. Un automobilista, conseguita la patente, sostanzialmente non viene più sottoposto ad alcuna verifica della conoscenza del Codice della strada”.
“Il ministro Maroni sembra essere sensibile alla nostra iniziativa, incomprensibile, invece, l’atteggiamento del vicepresidente del CSM, Vietti, che si è permesso di bacchettarci, mentre farebbe bene a richiamare i magistrati che lasciano liberi chi si rende responsabile di stragi sulle strade”,ha aggiunto Storace.

“Le vittime degli incidenti sono in aumento, spesso le cause sono le quanto meno precarie condizioni di lucidità dei conducenti. E’ un problema di rilevanza sociale avvertito in tutto il Paese”, ha aggiunto il sottosegretario Musumeci, che ha anticipato l’avvio della raccolta delle firme da parte delle federazioni provinciali, in modo da poter raggiungere le 50.000 firme prima del congresso nazionale ai primi di novembre.


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