Matteo Salvini è tornato in Sicilia per la terza volta nel giro di un mese e come nelle precedenti visite è stato letteralmente accolto da un bagno di folla. Gremita da oltre duecento persone la sala di Pedara all’interno del Centro Expo, stracolma la piazza di San Giovanni La Punta nonostante la giornata lavorativa e l’orario proibitivo: le ore 16! Ma in questo momento storico il duo Salvini-Attaguile riesce a richiamare l’attenzione degli elettori come nessuno in Sicilia.
Merito di Matteo Salvini che con una semplicità disarmante riesce a comunicare con la gente e a trasmettere fiducia, merito di un tenace Angelo Attaguile che sin da quando Matteo Salvini lo ha indicato quale segretario nazionale del movimento non ha lasciato nulla al caso. In quattro mesi l’on. Attaguile ha girato la Sicilia in lungo e in largo e nel poco tempo a disposizione è stato capace di radicare il movimento e soprattutto d’individuare candidati con volti nuovi, con un passato trasparente e, cosa non meno importante, legati ai propri territori. Solo in virtù di questo faticoso e meticoloso lavoro può giustificarsi il migliaio di persone presenti ieri pomeriggio in piazza a San Giovanni La Punta, di mercoledì in una fascia oraria da sfida al guinness dei primati.
Sul palco del comizio, appena conclusa l’affollata conferenza stampa, con Matteo Salvini e Angelo Attaguile ci sono tutti i candidato a sindaco espressi dal movimento nei vari comuni siciliani: Pino Ragusi (Milazzo, nella foto in primo piano sul palco con Matteo Salvini che esibisce la felpa con la scritta “Milazzo”), Vito Armato (Marsala) Paolo Corrao (Villabate), Gaetano Petralia (Pedara), l’on. Marco Marcolin (Agrigento), Antonio Giudice (Gela), Salvatore Nicolosi (Licata, la cui lista al momento è stata esclusa e si attende il pronunciamento finale del Tar), oltre a Lorenzo Seminerio candidato sindaco chiamato a fare gli onori di casa. C’è anche il responsabile regionale per la comunicazione del movimento, Fabio Cantarella, vicesindaco nella vicina Mascalucia.
E Angelo Attaguile lo ha sottolineato dal palco di San Giovanni La Punta il lavoro portato avanti negli ultimi mesi, l’importanza di consegnare agli elettori candidati credibili e capaci, trasparenti al massimo, nel rispetto del codice elaborato dalla Commissione nazionale Antimafia di cui il deputato catanese fa parte col ruolo di segretario. “Noi lo abbiamo fatto – ha detto Angelo Attaguile – abbiamo saputo dire di no a chi non possedeva i requisiti morali o giudiziari per militare nel movimento. E ci tengo a precisare che la scelta di candidare Marco Marcolin ad Agrigento è tutta nostra, Matteo Salvini ha lasciato a me la scelta, ed io l’ho condivisa con lo stesso Marcolin proprio al fine di proporre agli elettori un uomo senza condizionamenti in un ambiente nel quale la politica è tutta compromessa dal clientelismo e dal malaffare”.
E’ un Angelo Attaguile galvanizzato dal grande afflusso di simpatizzanti nella piazza del comizio. Lui, l’uomo che in parlamento si batte perché si faccia il ponte sullo Stretto e l’aeroporto a Milazzo, di fatto è stato capace di creare quel ponte di valori e ideali tra il sud e il nord, la Sicilia e Pontida. Perché nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che un progetto politico, quello di ‘Noi con Salvini, avrebbe prima o poi unito l’Italia e riempito le piazze siciliane all’arrivo di colui che ormai è il nuovo indiscusso leader del centrodestra, Matteo Salvini. Angelo Attaguile sì, lo aveva intuito e sognato prima di tutti, aderendo subito alla Lega, appena eletto in parlamento per la prima volta, chiedendo che nel logo si aggiungesse la scritta “delle autonomie”. Lui, autonomista e sicilianista convinto, si gioca l’ultima chance per la Sicilia di riuscire a realizzare, grazie al forte legame instaurato con Matteo Salvini, quell’impresa fallita da Lombardo e Bossi.
Quando Angelo Attaguile lascia il microfono a Matteo Salvini è un continuo d’applausi. Salvini parla delle condizioni in cui i politici siciliani hanno ridotto la Sicilia, “una delle isole più belle al mondo, pensate in che condizioni vive la città del ministro Angelino Alfano, Agrigento, con l’acqua che raggiunge i rubinetti delle case per pochi giorni a settimana. Noi siamo qui perché vogliamo metterci in gioco – ha spiegato Matteo Salvini– vogliamo dimostrare che un’alternativa è possibile. E sono contento della voglia di risorgere che c’è in Sicilia – ha concluso il leader del movimento- qui crollano i viadotti, c’è la pesca in ginocchio così come l’agricoltura, c’è una disoccupazione giovanile che supera il 50%, arrestano 2-3 consiglieri regionali al giorno. Noi non abbiamo mai governato alla Regione e ci mettiamo a disposizione per dare una speranza”.
Poi giù in mezzo alla folla, centinaia di foto ricordo, video, qualcuno gli passa al telefono anche chi per motivi di salute non ha potuto esserci.