riceviamo da ing. Luigi Bosco:

Interessante incontro presso l’atrio comunale di Sant’Alfio, organizzato da #rigenerazionegiarre, sul tema:PNRR-INFRASTRUTTURE-OPERE PUBBLICHE.

Durante l’incontro, svoltosi il 3 settembre scorso e moderato da Dario Li Mura, dopo i saluti del sindaco di Sant’Alfio, Alfio La Spina, ci sono stati gli interventi di Marco Corsaro, sindaco di Misterbianco, e del sottoscritto.Riporto la sintesi di uno dei miei due interventi, effettuati durante l’incontro.

Nel secondo intervento ho parlato di infrastrutture a Catania e nell’area jonico-Etnea. PER LA REALIZZAZIONE DI UN’OPERA PUBBLICA IN SICILIA OCCORRONO MEDIAMENTE OLTRE 8 ANNI, DI CUI APPENA POCO PIÙ DI 2 PER LA PROGETTAZIONE E PER LA REALIZZAZIONE: TUTTO IL RESTO È PERSO NEI MEANDRI DELLE COMPLICAZIONI BUROCRATICHE.EPPURE C’È UN SISTEMA, CHE IO PROPONGO, CHE POTREBBE ESSERE ATTIVATO  IMMEDIATAMENTE, A COSTO ZERO, CHE CONSENTE DI DIMEZZARE I TEMPI, STRONCANDO TRA L’ALTRO I POTENZIALI FENOMENI CORRUTTIVI, E CHE PUÒ DARE UN IMMEDIATO IMPULSO ALLA NOSTRA ECONOMIA.IL FATTO CHE QUESTO SISTEMA NON VENGA ATTIVATO DERIVA DALLA MEDIOCRITÀ DELLA NOSTRA CLASSE POLITICA E, MI DISPIACE DIRLO, DALLA POTENZIALE POSSIBILITÀ DI ‘CONTROLLO’ DEGLI APPALTI CHE QUESTI SISTEMI PURTROPPO CONSENTONO.

La situazione drammatica in cui versano il meridione d’Italia in generale e la Sicilia in particolare richiede provvedimenti urgenti, anche con leggi speciali.Tutti noi sappiamo bene, ad esempio, come la Sicilia potrebbe sviluppare una possente economia in agricoltura di qualità e come la stessa Sicilia possieda risorse naturali, culturali, architettoniche, enogastronomiche tali da poterne fare uno dei gioielli del Turismo mondiale. E invece arranca nelle retrovie, per numero di presenze turistiche. Per uno sviluppo decisivo della nostra agricoltura e del nostro Turismo, che potrebbe comportare uno straordinario miglioramento delle condizioni economiche delle nostre famiglie, è assolutamente indispensabile la rapida realizzazione di un idoneo sistema infrastrutturale.

E invece le infrastrutture sono assolutamente carenti e procediamo con lentezza esasperante nella loro progettazione e realizzazione. La realizzazione di un’opera pubblica di medie dimensioni richiede, dal momento del concepimento al momento della realizzazione, un tempo che va da 8 a 10 anni. Di questo solo un quarto è destinato ai lavori e soli pochi mesi per la progettazione; il resto si perde nei meandri delle autorizzazioni, dell’espletamento delle gare, dei ricorsi, delle commissioni,etc. Occorre ridurre drasticamente i tempi burocratici dell’affidamento del progetto e dell’affidamento dei lavori, con norme semplici e difficilmente attaccabili da meccanismi di corruzione. I sistemi in uso attualmente sono farraginosi e creano condizioni fertili per lo sviluppo della corruzione.

Il meccanismo dei fondi di rotazione, se opportunamente utilizzato e alimentato finanziariamente, può consentire alle amministrazioni che, di norma, non hanno la possibilità di sviluppare le progettazioni attraverso i loro uffici tecnici né i fondi per affidare all’esterno le progettazioni, di potere realizzare un parco progetti, fornito di tutte le autorizzazioni necessarie, pronto per le gare di appalto, grazie alle potenzialità del mondo professionale del territorio, che può essere coinvolto, grazie a questi fondi, secondo le norme di legge.

Si potrebbe estendere l’utilizzo del fondo anche al caso in cui sia necessario o utile attivare una gara di progettazione per apportare eventuali migliorie, ad un progetto esistente, prima di mandarlo in gara per l’affidamento dei lavori.Nelle gare d’appalto deve essere assolutamente limitato a casi eccezionali il ricorso all’appalto integrato, correlato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che presentando una fortissima componente di discrezionalità, nel momento del massimo interesse economico, apre le porte a contenziosi che bloccano la realizzazione delle opere e a gravi rischi di corruzione.Le proposte di miglioramento, ove necessarie, potrebbero essere fatte in fase di progetto, momento in cui l’interesse economico è circa il 5% rispetto all’importo dell’opera e pertanto poco appetibile agli interessi del malaffare.

La gara di affidamento dei lavori deve essere effettuata al massimo ribasso con l’esclusione automatica delle offerte che superano la soglia di anomalia. Tale soglia deve essere a sua volta calcolata con algoritmi che siano in grado di escludere cartelli tra le imprese, per eludere la libera concorrenza e che non portino a ribassi eccessivi. La partecipazione deve essere consentita a tutte le imprese che hanno titolo per la tipologia dei lavori, come certificato da apposito albo regionale ( e quindi non solo alle imprese ‘amiche’).Questi meccanismi, già collaudati, consentono l’espletamento delle gare in tempi rapidissimi, con rischio ricorsi praticamente nullo. La possibilità di tempi rapidi e certi nella realizzazione di opere pubbliche consentirà tra l’altro anche il decollo delle Zes: oggi infatti le grandi aziende non vogliono investire in territori con apparati burocratici da terzo mondo.

Può consentire un più agevole accesso ai finanziamenti europei e inoltre consentire, ai bravi amministratori, di portare a termine, durante il loro mandato, le progettazioni concepite a servizio del territorio.La Sicilia oggi avrebbe bisogno di più, di leggi speciali da utilizzare nella condizioni di vera emergenza in cui si trova, per creare lavoro e sviluppo, indispensabili per bloccare l’emigrazione dei cervelli .Ma quanto proposto potrebbe già arginare questa emorragia, dovuta alla mancanza della speranza.

Non mi aspetto proprio niente dall’attuale classe politica. I SICILIANI DOVREBBERO PROVARE A SCEGLIERE UNA NUOVA GENERAZIONE DI POLITICI COMPETENTI, APPASSIONATI, ONESTI, SAGGI E INNAMORATI  DELLA NOSTRA SICILIA.

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Iene Sicule

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