di iena antiracket
Nuovo attentato contro Rosario Puglia, l’imprenditore del vitivinicolo di Linguaglossa al centro, da anni, di una brutta storia di racket di estorsioni ed usura.
Stamane l’imprenditore ha rinvenuto nella sua impresa vetri rotti, materiale asportato ed inoltre una testa di agnello sul suo tavolo; ignoti hanno lasciato anche un coniglio morto.
Rinvenuto anche un foglio di giornale riportante la notizia di un imprenditore che denuncia il racket. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno facendo i rilievi del caso.
Si tratta dell’ennesimo attentato ai danni di Puglia che in passato ha denunciato altre forme di intimidazione. Di recente dopo le sue denuncie 4 persone sono state rinviate a giudizio dal GUP Laura Benanti per l’ipotesi di reato di usura, estorsione e favoreggiamento personale. Il processo comincerà il 19 marzo prossimo davanti alla seconda sezione del Tribunale di Catania.
Le indagini dovranno accertare se esiste o meno un filo conduttore in questi fatti. L’ipotesi degli investigatori è che si volesse e si voglia togliere a Puglia l’azienda vitivinicola.
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