Oasi del Simeto: dietro la propaganda il vuoto


Pubblicato il 22 Agosto 2011

  100De Pietro: “in merito all’iniziativa di pulizia di tratti della foce del Simeto, realizzata, con il supporto tecnico dell’Ufficio Riserve naturali della Provincia Regionale di Catania, da militari della Stazione Aeronavale della marina USA di Sigonella e da simpatizzanti del WWF, Legambiente ritiene di osservare quanto segue.

 Legambiente si compiace che un tratto della foce del Simeto sia stato ripulito da volontari; è evidente, tuttavia, che si tratta di un’iniziativa episodica ed estremamente parziale e che non si può certo sperare nell’impegno di altri volontari per ripulire il resto della riserva. A tal proposito va osservato che il compito di rimuovere i rifiuti dalla riserva spetta istituzionalmente proprio alla Provincia Regionale di Catania che ha promosso la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che, invece, da quando gestisce l’area protetta (1988), non ha mai varato un piano organico per rimuovere i rifiuti dalla riserva o per prevenire il loro abbandono. 

La riserva naturale Oasi del Simeto è ricolma in più parti da rifiuti che, in molti casi, non sono mai stati rimossi dall’Ente Gestore. Non si tratta dei rifiuti sistematicamente spiaggiati dal mare sull’arenile (quelli in parte rimossi nel corso dell’iniziativa di ieri), ma di rifiuti presenti nelle aree interne delle zone A e B della riserva (ripetutamente segnalati da Legambiente all’Ente Gestore al fine di pervenire alla loro rimozione). La tipologia di tali rifiuti è diversificata: scarti edilizi (persino quelli di diverse costruzioni abusive demolite dal Comune di Catania e mai rimossi), rifiuti solidi urbani, vecchi elettrodomestici e perfino rifiuti estremamente pericolosi perché contenenti amianto.

In particolare, molti dei rifiuti contenenti amianto (costituiti in massima parte da lastre, vasche e tubi di irrigazione in cemento-amianto) sono presenti anche nella zona A della riserva (come, ad esempio, la vecchia ansa del Simeto o gli stagni di contrada Specchio) e non sono stati mai rimossi dall’Ente Gestore. Al danno ambientale e paesaggistico delle aree interessate e alla penalizzazione della loro fruizione turistica, si aggiungono, quindi, anche i rischi per la salute pubblica derivanti dalla presenza di rifiuti fortemente danneggiati che determinano quindi il rilascio di fibre di amianto con possibile inalazione da parte di chi frequenta i luoghi.

L’entità e la tipologia dei rifiuti presenti nella riserva, facilmente verificabile da chiunque abbia voglia di farlo, avrebbe dovuto suggerire al Presidente della Provincia Regionale di Catania Giuseppe Castiglione e all’assessore alle Politiche dell’Ambiente Mimmo Rotella di comunicare, nel corso della conferenza stampa di presentazione della simbolica iniziativa, quali azioni intendano intraprendere per pervenire a una effettiva e reale bonifica delle aree interessate dai rifiuti. Legambiente auspica che ciò avvenga, seppure con un ritardo di ben 23 anni, nei prossimi giorni”

Alfio Lisi: “ancora una volta dopo l’idea dell’attuale assessore all’Ambiente della Provincia, il giorno stesso del suo insediamento,  di riperimetrare l’Oasi del Simeto, dopo l’ennesimo incendio doloso che ha devasto in lungo e largo la riserva,  ben duecento sacchi di rifiuti di ogni genere vengono prelevati  dagli americani di Sigonella sulla costa di quello che doveva essere il fiore all’occhiello naturalistico di Catania. E guarda caso non è il Presidente della Provincia a ringraziare per l’opera di ripulitura della Riserva ma sono gli stessi americani a ringraziare la Provincia ovvero quell’Ente incaricato dalla Regione e che in teoria dovrebbe gestire l’Oasi (di rifiuti e cemento!).

Da anni l’Oasi del Simeto è in uno stato di abbandono e alla deriva. Probabilmente in tanti fanno il tifo affinchè sia considerata una sorta di discarica a cielo aperto di rifiuti e di cemento, cemento che continua senza sosta a coprire il paesaggio naturale  e costiero dell’Oasi sotto gli occhi di ambientalisti e cittadini increduli  e impotenti  e come una nave senza equipaggio e comando  resta in balia delle azioni vandaliche e incivili e dei capricci interessati di “politici” senza etica e senza senso dello Stato e dei suoi beni più preziosi”.


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