Occupazione a…”passeggio”, Ramacca(Ct): lo “strano caso” di Giuseppe Nicosia

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di marco pitrella

 “Una mattina mi vedo notificare un ordine di servizio che mi ha scosso e stravolto.”

Lavora da trent’anni al Comune di Ramacca Giuseppe Nicosia. Dopo 20 anni all’ufficio anagrafe e dieci all’ufficio protocollo, oggi potete trovarlo in corridoio.

“Nel mese di ottobre del 2014, viene notificato un provvedimento dell’amministrazione a 13 dipendenti, e a me personalmente mi viene notificato un ordine di servizio, destinazione quarta area dove non svolgo nessuna mansione specifica… e come potrei? – si chiede con sarcasmo – non ho nemmeno la sedia!”

Questa storia, in realtà, inizia nel 2013 allorché Nicosia fece istanza all’ amministrazione per il riconoscimento di mansioni di front-office rifacendosi a precedenti giurisprudenziali.

“A tale richiesta l’amministrazione non diede nessuna risposta, se non – appunto – quella di spostarmi ad altra funzione”… quale?

Silenzio. Un silenzio che dura da più di cinque mesi. E’ datata 10 novembre, infatti, la diffida inviata dai legali di Nicosia che ancora attende risposta tanto del “primo cittadino” Francesco Zappalà quanto del segretario generale Cataldo La Ferrara. 

Intanto – spiega ancora  – “si racconta che il sindaco dica in giro che non né sa nulla sostenendo che la colpa è del dirigente.”

E nel rimpallo di responsabilità… il dirigente cosa le ha detto? “Nulla. Siamo al le faremo sapere.”

Come trascorre le sue giornate?

“Ringraziando i colleghi, quando sono stanco di stare in piedi – al sig. Giuseppe è stata riconosciuta un’invalidità del 35% – chiedendo permesso entro in un ufficio e approfittando della loro gentilezza mi riposo un po’ – e aggiunge ancora – ecco come mi è finita, a sessant’anni, dopo trent’anni di onorato servizio mi sento offeso nella mia dignità.”

“E’ stata perpetrata una violenza nei mie confronti, io ho deciso di raccontare la mia storia anche nome di coloro che sono nella mia stessa situazione, al Comune di Ramacca ormai si vive con una certa sudditanza.”

E la “violenza” ha portato il sig. Giuseppe a sottoporsi a delle cure mediche.

Al di là delle parole, ci sono le immagini a documentare… 

“Do diverse letture su ciò che mi è accaduto, ma di una cosa sono certo: io non faccio parte della confraternita o branco, o che dir si voglia.”

I legali Emiliano Cinquerrui e Gianluca Canale si apprestano ad adire la competente autorità giudiziaria.  

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Redazione Iene Siciliane

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