Occupazione…precaria, Codacons: avviso al premier Renzi. In arrivo valanga di risarcimenti!

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Il segretario nazionale dell’associazione di tutela dei consumatori Francesco Tanasi: “già centinaia le sentenze ottenute che obbligano lo Stato italiano a favore dei lavoratori non stabili”

Il Codacons critica fortemente la decisione del Premier Matteo Renzi di legittimare i contratti a termine dei precari fino a tre anni se non di più, in barba a quanto disposto dall’Unione Europea in tema di lavoro. E avvisa il Presidente del Consiglio che, se non ci sarà un cambio di rotta sul fronte dei lavoratori, si abbatterà sullo Stato Italiano una valanga di richieste di risarcimento danni da parte dei precari.

La Corte Europea infatti – spiega Francesco Tanasi segretario nazionale del Codacons – ha affermato senza mezzi termini che la normativa italiana osta alla Direttiva UE 1999/70 che impone l’adozione di misura preventive e sanzionatorie contro la reiterazione abusiva dei contratti a termine. Nell’ipotesi di utilizzo abusivo di contratti a termine da parte di un datore di lavoro pubblico, di una successione di contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore interessato può chiedere e ottenere il risarcimento del danno.

Le conseguenze delle decisioni di Renzi in tema di contratti a termine, rischiano di essere pesantissime per l’Italia, perché lo Stato potrebbe essere sommerso da decine di migliaia di cause di risarcimento.Il Codacons ha già presentato 2000 ricorsi per i precari della scuola e ne ha già vinti 210 con un debito per lo Stato, che ha subito il pignoramento addirittura nei suoi conti alle Poste, per un importo al momento pari ad 1 milione di euro.A giorni partirà una nuova azione collettiva in favore di 800 maestre di asilo nido e scuole materne del Comune di Roma che lavorano con fasulli contratti precari da decenni.Autorizzando il precariato, lo Stato risparmia solo sulla carta, perché poi nei fatti è sommerso da sentenze di condanna ed è chiamato a risarcire i lavoratori – conclude Tanasi. 

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Redazione Iene Siciliane

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