Occupazione, sindacalista Ugl licenziato dalla Agesp, Gangemi(Federazione Igiene Ambientale): “ci vogliono far pagare le nostre battaglie sindacali per la legalità e la dignità del lavoro!”


Pubblicato il 22 Dicembre 2016

ecco la denuncia della Ugl:

“Ancora licenziamenti nel cantiere di Aci Castello della ditta Agesp, impresa che si occupa del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti per conto del Comune di Aci Castello. A farne le spese è un altro dirigente sindacale, questa volta rappresentante della Ugl, che all’interno dello stesso appalto fino a qualche settimana fa ricopriva un incarico di alta responsabilità. Una presa di posizione incomprensibile, quella dell’azienda trapanese, poiché il licenziamento del lavoratore non è stato seguito da alcuna motivazione come spiega il segretario provinciale della Ugl Igiene ambientale, Santo Gangemi (nella foto): “Malgrado le numerose richieste inviate, da parte del sindacato e dai legali incaricati dal dipendente, per conoscere i motivi che hanno indotto all’allontanamento del sindacalista, ancora oggi l’Agesp non ha fatto pervenire alcun riscontro. Quel che è certo, è che lo stesso da alcuni anni è vittima di una continua persecuzione che, riteniamo, sia dovuta al ruolo di dirigente sindacale ricoperto da diverso tempo e perpetrata con discriminazioni, varie pretestuose contestazioni, tentativi di sottomissione, richieste di lasciare il sindacato e molto altro.” Si tratta quindi di una vicenda che affonda le radici ormai da diverso tempo che, oggi, contribuisce ad aggravare la già difficile situazione familiare in cui si trova l’ex coordinatore unico Agesp per Aci Castello, padre di tre figli di cui due portatori di handicap e bisognosi di continua assistenza sia sanitaria che economica. Per la cronaca, comunque, non è la prima volta che l’Agesp perseguita un rappresentante Ugl.

Basti pensare che anche il segretario Gangemi è stato oggetto di tre licenziamenti, avvenuti a seguito di contestazioni di vario genere, tutti risolti con il reintegro. “Paghiamo la nostra azione volta a chiedere il rispetto del contratto collettivo, del capitolato speciale d’appalto e soprattutto della legge 81/2008, continuandola a subire con le continue pressioni nei confronti dei nostri iscritti di lasciare la sigla sindacale, ed agli altri dipendenti di non aderire – continua Gangemi. All’interno del cantiere si respira aria pesante, ben lontana dal più volte auspicato respiro della legalità. Lo diciamo con cognizione di causa, poiché sono stati innumerevoli i gravi casi denunciati nel corso del tempo che non hanno mai ricevuto alcun riscontro se non con il nostro allontanamento. Da anni, infatti, abbiamo puntato i fari sulle condizioni lavorative che vedono gli operatori ecologici di Aci Castello, operare in precarie condizioni di sicurezza utilizzando mezzi, attrezzature e dispositivi di protezione non conformi, così come non conforme alla normativa vigente è il cantiere di lavoro. Ed ancora, non comprendiamo come, per motivi ben più gravi, la ditta non abbia invece assunto alcun provvedimento nei confronti di un altro responsabile aziendale interessato al cantiere castellese (coinvolto in un’eclatante vicenda giudiziaria con relativa misura di detenzione), così come appare singolare che l’ente comunale appaltante in oltre 12 anni di continue proroghe (per un affidamento inizialmente assegnato per soli 7 mesi) non abbia mai comminato alcuna penale di rilevanza alla stessa Agesp neanche di fronte a palesi ed evidenti disservizi e violazioni contrattuali.” Tra l’altro l’impresa di Castellammare del Golfo è pronta ad assumere il nuovo incarico per curare i servizi di igiene urbana ad Aci Castello, essendosi di recente aggiudicata la gara d’appalto per la durata di ben 7 anni, con un ribasso dell’1,23% per un importo di aggiudicazione totale di quasi 20 milioni di euro, da unica partecipante al bando.

“Temiamo – conclude il segretario Ugl Igiene ambientale – che dietro la strategia di estromettere il nostro sindacato dal cantiere di Aci Castello, sia necessaria a consentire al manovratore di continuare ad agire indisturbato, magari posizionando nel ruolo rimasto vacante qualche compiacente amico oppure mantenere la casella libera cercando di fare utile d’impresa. Da parte nostra continueremo senza sosta la battaglia per affermare, in tutte le sedi giudiziarie ed istituzionali competenti, ogni principio di legalità e trasparenza che possa garantire la tutela di ogni lavoratore sia dal punto di vista occupazionale che della sicurezza ed incolumità durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, considerato anche l’ingente impiego di risorse pubbliche versate a caro prezzo dai cittadini. Combatteremo fino alla fine anche per ottenere l’immediata assunzione del dipendente licenziato ingiustamente ed illegittimamente, poiché temiamo che questa vicenda possa assumere i contorni di un pericoloso precedente.”  

 

 


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