E’ stata un’edizione molto partecipata e ricca di successi quella del Taormina Food Expo 2024, che si è tenuta dal 21 al 24 novembre, presso il Palazzo dei congressi della città ionica.L’evento, giunto alla sua terza edizione, è stato organizzato dalla Cna Sicilia, con il contributo dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca […]
Occupazione, vertenza Qè, sindacati preoccupati per bando Inps: non menziona la salvaguardia del lavoro in subappalto e l’applicazione della clausola sociale
Pubblicato il 03 Dicembre 2016
dalla Cgil:
Lo spostamento del “tavolo nazionale” della vertenza del call center di Paternò Qé presso la Regione Sicilia per ricercare aziende che intendono partecipare al salvataggio lavorativo e sociale dell’azienda, per i sindacati catanesi è “sicuramente una notizia positiva” ma non basta alla luce del nuovo bando di gara Inps che non menziona la salvaguardia occupazionale dei lavoratori in subappalto e l’applicazione della clausola sociale.
Per Giacomo Rota segretario generale Cgil Catania e Davide Foti segretario generale della Slc Cgil Catania, “la vertenza resta aperta. Il tavolo di confronto alla Regione punta a trovare soluzioni per ridare occupazione ai 600 lavoratori dell’ex call center Qé.
È assurdo che gli imprenditori in questione non abbiano ancora trasferito i libri in Tribunale per avviare il fallimento, così come chiesto con forza anche dal vice ministro Bellanuova nell’ultimo incontro svolto al Ministro per lo Sviluppo economico. Siamo quantomeno perplessi di fronte al fatto che una gara importante come quella che ci sarà per assegnare la commessa Inps, Inail e Equitalia, non garantisca i nostri lavoratori che da 10 anni svolgono questo servizio per milioni di cittadini italiani.
Le istituzioni nazionali devono intervenire con la massima urgenza e apporre regole certe di partecipazione e acquisizione partendo dalle ragioni sociali e dalla tutela lavoratori che incredibilmente sono stati licenziati proprio per la mancanza di controllo da parte di questa committente. Facciamo un appello ai nostri parlamentari regionali e nazionali nonché alle istituzioni che ci rappresentano, per intervenire subito. Interpreteremo la loro assenza di intervento come una complicità nei confronti di chi ha voluto questo scempio sociale nei nostri territori. Non vogliamo proclami ma fatti e non molleremo la prese e soprattutto continueremo a tutelare questi lavoratori”.
Lascia un commento