“On becoming a God in central Florida”: una dark comedy per l’ottima Kirsten Dunst


Pubblicato il 13 Giugno 2020

di Gian Maria Tesei

Ritorna dopo cinque anni ad essere protagonista di una serie tv (che per la verità andrà in streaming su Tim Vision dal 18 giugno) una delle star più acclamate del cinema americano, ossia Kirsten Dunst che ha dato la sua consueta prova di importanti abilità recitative in “On becoming a God in central Florida”.

L’attrice di Point Pleasant, approda nuovamente al piccolo schermo, dopo avere preso parte, come ultima esperienza di tal genere, nel 2015 alla seconda stagione di “Fargo”, il seriale ispirato al film omonimo dei fratelli Coen (che racconta una narrazione differente per ogni annata di produzione  del seriale, finora quattro), per la cui perfomance ha ottenuto la candidatura come  migliore attrice in un film o miniserie sia ai Golden Globe che ai Critics’ Choice Television Awards del 2016 e ,sempre nello stesso anno, la nomination alla miglior attrice in una serie drammatica al Satellite Awards.

Ideata da Robert Funke e Matt Lutsky, candidati a Writers Guild of America Award al miglior episodio di una serie tv comica, la serie (che si compone di dieci episodi) ha esordito negli USA nel settembre del 2019 su Showtime, destando un buon successo tanto da essere già prevista la seconda stagione che in Italia, probabilmente, vedremo non prima del 2021.

Al centro della trama si staglia Krystal Stubbs, personificata proprio dall’attrice svelatasi al grande pubblico in “Intervista col vampiro” (pellicola del 1994 con Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Christian Slater), una donna colpita dalla scomparsa recente del marito, con la figlia da tirar su con il solo lavoro in un parco acquatico e con una brama di ricchezza che la anima assieme ad un velleità di rivalsa sociale e miglioramento delle proprie condizioni di vita.

A fare da teatro alla narrazione, cronologicamente ambientata nel 1992, è una cittadina di provincia della zona centrale della Florida, nei dintorni di Orlando, con tutto il portato di iconografia di quelle zone fatto di temperature elevate, piccole paludi ed alligatori e personaggi dal carattere particolare, che gli statunitensi di altri luoghi definirebbero anche rozzi ed un po’ folli.

Krystal, che incarna la donna che è sempre stata nel suo ruolo senza mai strepitare o provare a modificare il proprio statu quo, comprende di dovere realizzare una rivoluzione della propria situazione. Ed infatti nel pilot troviamo le premesse che rendono necessari, nella sua visione, gli atti che compirà la protagonista.

Il marito Travis ( interpretato da Alexander Skarsgård, noto per “True Blood”, “ Melancholia” e “Big Little Lies – Piccole grandi bugie”, per cui ha vinto un Emmy ed un Golden Globe come miglior attore non protagonista) che, come detto, sarebbe morto( sbranato da un alligatore),precedentemente, essendo caratterizzato da un forte desiderio di agio, benessere e ricchezza da ottenere in modi facili e sbrigativi, non accontentandosi del suo impiego presso un’azienda assicurativa, segue il suo subdolo amico Cody( reso sugli schermi dal canadese Théodore Pellerin, conosciuto per “Family First”il Prix Iris per la rivelazione dell’anno al 20th Quebec Cinema Awards e il Canadian Screen Award come miglior attore) in quello che si rivela essere un tipico schema  di marketing multilevel che , soprattutto negli anni ’90, ha avuto una grande diffusione.

Travis inconsapevole della truffa in cui si sta infilando, propende addirittura per abbandonare il suo lavoro per seguire l’amico Cody, l’adepto più fedele della società multilevel FAM, peraltro, mentre Krystal, capita la vera natura della Founders American Merchandise, la società dello schema piramidale, cerca di salvare la situazione. Dopo l’improvvisa morte del marito, la donna decide di passare al nemico incominciando a lavorare per la FAM del plurimiliardario Obie Garbeau II (interpretato da Ted Levine -interessante la sua perfomance in “Ray Donovan”) , per poi incominciare a modificare il suo atteggiamento in seguito ai problemi che la FAM crea alle persone a cui tiene , ossia il suo capo al parco acquatico Ernie Gomes( personificato da Mel Rodriguez, visto in “Getting on” e “The last man on Earth”) e sua moglie Bets Gomes ( interpretata da Beth Ditto, attrice e cantante dei “Gossip”) e decidendo di opporsi fortemente  alla FAM ed al suo padrone.

La trama quindi si sviluppa, tra momenti a volte addirittura grotteschi, aberranti, incongrui ed esagerati, voluti fortemente a significare tutte le sfumature di questa dark comedy in cui la Dunst riesce anche “fisicamente” a rendere il personaggio che anima e che ha anche sbalzi potenti e dirompenti d’ira e di violenza, con una prova di grande spessore che ricorderemo a lungo.


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