On. Fabio Mancuso: dalle stelle alle stalle. Agli arresti domiciliari il deputato regionale già sindaco di Adrano

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di Marco Benanti, iena giudiziaria

“Adesso qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza sporca”: sante parole. Quelle dell’on. Fabio Mancuso (Pdl), il 4 novembre scorso, il giorno dell’assoluzione al processo per taluni fatti risalenti alla gestione amministrativa del comune di Adrano quando lui era sindaco.

Oggi è un altro giorno. E l’on. Mancuso, presidente della commissione parlamentare Ambiente e territorio dell’Ars, è finito agli arresti domiciliari. In carcere è finito pure l’on. Roberto Corona, anche lui del Pdl.

I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria con la collaborazione dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania – coordinati dai magistrati del Gruppo Reati contro l’Economia della Procura della Repubblica di Roma – hanno eseguito sei misure cautelari e diverse perquisizioni a Roma, Messina e Catania. Si tratta di provvedimenti emessi dal Giudice per le indagini preliminari, Maddalena Cipriani, “nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminale, prevalentemente dedito all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria”.

Le indagini sono scattate dopo alcuni controlli su società finanziaria romana che si occupa del rilascio di fidejussioni. Nel corso dell’attività di indagine è emerso, secondo gli inquirenti, che il rappresentante legale della società -un noto imprenditore– attraverso l’abusiva emissione di polizze fideiussorie avrebbe raccolto ingenti somme, successivamente destinate ad investimenti economici ed immobiliari, compiendo atti di distrazione fraudolenta a danno della stessa società, andata fallita. Le ulteriori investigazioni hanno permesso di accertare come lo stresso imprenditore avesse poi replicato il medesimo schema criminoso, attraverso l’apertura di una filiale romana di un confidi siciliano, con cui aveva stabilito una collaborazione d’affari.

Ai due deputati regionali sarebbe contestato anche il finanziamento illecito ai partiti per aver intascato oltre 600 mila euro a testa dall’Ascom Finance e la bancarotta in concorso della società il cui fallimento è stato sollecitato dai pm. Corona, nella veste di dirigente dell’Ascom, risponde del reato associativo, di ostacolo all’attività di vigilanza ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. A Mancuso è attribuito un ruolo minore nella vicenda nella veste di partecipante all’associazione per delinquere.

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Redazione Iene Siciliane

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