Ordine degli Avvocati: fine della Monarchia…o accordi scellerati?

Iena Porthos

Secondo fonti ben informate al secondo piano del Palazzo di Giustizia, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, nella notte tra martedì e mercoledì, avrebbe deliberato l’annullamento dell’annullamento, revocando la infausta delibera assunta l’11 gennaio scorso passata alla storia per via della frase “e ora vi potete sfogare”.

Quella delibera, come ben ricordiamo, aveva annullato le operazioni di voto, così interrompendole mentre gli elettori erano in coda al seggio.

Il Consiglio uscente era rimasto in regime di prorogatio, mentre alcuni dei candidati avevano proposto reclamo al Consiglio Nazionale Forense, evidenziando soprattutto la situazione di conflitto di interessi di numerosi consiglieri, a loro volta in lizza nella ambitissima competizione per il rinnovo (?) del Consiglio.

Accolto il reclamo, sia pure in parte, sembra (ma della notizia non c’è traccia nel sito ufficiale) che il Consiglio abbia fatto marcia indietro.

Cosa c’è dietro questo ripensamento? La prima lettura è evidente: caduta la Monarchia (per effetto delle dimissioni del Presidente avv. Maurizio Magnano di San Lio, passato ad altra prestigiosa carica), il Consiglio, libero da vincoli, ha deciso di fare la cosa giusta.

Oppure dietro c’è dell’altro? Magari un accordo per salvare gli ineleggibili, che restano in sette, la cui posizione è sempre più in bilico?

Forse i rivoltosi, che in questi giorni tacciono (incluso il nuovo che avanza, il dandy di stagione) hanno trovato un’intesa con gli antichi avversari?

Lo scopriremo presto, leggendo i loro comportamenti. Per adesso, la notizia è buona: il voto degli avvocati catanesi, in parte già espresso e in parte da esprimere a breve, è stato salvato. Un ottimo segnale per chi crede ancora nella democrazia.

Quanto agli ineleggibili, forse la loro sorte non è definitivamente compromessa: magari leggeremo un altro parere del Prof. Agatino Cariola, che ci chiarirà tutto.