“Leggiamo con attenzione le ultime dichiarazioni e le preoccupazioni sul destino dell’ospedale San Marco di Librino argomento che, per la nostra organizzazione sindacale, è stato sempre un serio motivo di riflessione e, talvolta, di più di una perplessità.
Abbiamo più volte segnalato e, non solo in concomitanza con eventi importanti (non è sfuggito infatti alla nostra attenzione che se ne riparli in coincidenza la visita del presidente della Repubblica) come questa non sia solo la nascita di una struttura utile a soddisfare il bisogno di sicurezza e di cure di un ambiente palesemente ghettizzato (non ci piace affatto sentire il termine “rione”) bensì un’occasione di riscatto sociale di una intera zona di Catania che conta circa 80 mila abitanti. Praticamente una città! Siamo stati i sostenitori della necessità di dare al San Marco una dotazione organica in deroga a quella del Policlinico, così come abbiamo più volte ribadito la necessità che, per non lasciare un periodo di vacatio assistenziale, fosse più che necessario che il valzer dei pronto soccorso, ovvero il potenziamento del Garibaldi e l’apertura nel nuovo nosocomio di Librino e nel Policlinico avvenisse contestualmente e non successivamente alla chiusura di quello oggi ancora attivo dell’ospedale Vittorio Emanuele. Siamo lieti di apprendere dalle parole del nuovo assessore regionale della salute che così avverrà! Non possiamo però non tenere conto delle perplessità e preoccupazioni delle associazioni che operano nel sociale nel contesto cittadino, che segnalano ritardi nei tempi di consegna e soprattutto il rischio di depotenziamento: pericolo che, peraltro, si appalesa con il nuovo blocco delle assunzioni e delle dichiarazioni che parlano solo di area dell’emergenza. Ed allora quali saranno le prospettive del San Marco? Sarà un fiore all’occhiello della sanità regionale o l’ennesima incompiuta siciliana? Noi confidiamo che la nuova amministrazione regionale risponda con i fatti alle nostre aspettative con l’apertura di una struttura di serie A così come previsto nel progetto iniziale, risolvendo così le criticità che ci sono state in questi anni, magari augurandoci che, tra qualche anno, riguardando il progetto non dovremmo ritrovarci parafrasare Marc Levy dicendo “Se solo fosse vero”.” Lo dichiarano i segretari provinciali di Ugl sanità e medici, Carmelo Urzì e Aurelio Guglielmino, insieme al coordinatore nazionale docenza e dirigenza della Ugl università Raffaele Lanteri, chiedendo maggiore chiarezza sull’effettiva destinazione finale del nosocomio che tra poco tempo verrà inaugurato nel popoloso quartiere catanese, augurandosi altresì che la rimodulazione della rete ospedaliera tenga conto delle criticità già espresse e che si giunga al più presto alla definizione ed alla nomina dei nuovi direttori generali, consentendo loro di potere gestire anche la fase programmatica.
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