“Ossessione Lombardo”: “scoop” che sanno di…”bufale”


Pubblicato il 11 Aprile 2012

La “guerra santa” contro il “male” rappresentato dal presidente della Regione non si ferma davanti a niente, nemmeno davanti…all’evidenza del nulla

Di Iena Giudiziaria, Marco Benanti

“Con riferimento alle notizie di stampa che indicano la sussistenza di una nuova indagine a carico dell’onorevole Raffaele Lombardo per il delitto di cui all’art. 416 bis, e in particolare al procedimento n. 8042/11, si precisa che detto procedimento è semplicemente lo stralcio di atti dall’originario procedimento, denominato Iblis”. Lo afferma la Procura di Catania in una nota, a proposito di indiscrezioni online sul presidente della Regione Siciliana. Il fascicolo, è spiegato da piazza Verga, “é relativo alle dichiarazioni rese dal collaboratore Avola Maurizio, come peraltro indicato anche nell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’imputazione coatta”.

“Lo stralcio – sottolineano dalla Procura – fu all’epoca disposto in quanto non si ritenne che dette dichiarazioni fossero idonee a sostenere l’accusa nel giudizio. I termini per le indagini sono da tempo scaduti e si provvederà di conseguenza all’immediata definizione del procedimento”.

Riportiamo fedelmente quanto scrive l’agenzia Ansa sull’ultimo “caso” giudiziario “lanciato” dalla solita testata che ha fatto gran parte delle proprie fortune con l’accanimento mediatico ai danni dei nemici personali dell’editore ombra, così il mitico Valter Rizzo definì l’avvocato Antonio Fiumefreddo sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano”. Siamo alle solite: di fronte al “nemico” politico (un tempo “amico” e difeso dall’avvocato Fiumefreddo anche davanti a milioni di telespettatori come, per esempio, nella nota puntata di “Exit” andata in onda su “La7” a proposito dei “pacchi di pasta”), adesso si pubblicano ‘falsi scoop’ arrivando a chiedere l’intervento del Capo dello Stato! (ma a che titolo?). Insomma, tutto fa buon brodo pur di continuare in una “campagna mediatica” .

Ma –ci chiediamo- è questo un modo corretto di fare informazione? Si può sempre e comunque attaccare una persona e una parte politica? Lasciamo ai lettori ogni ulteriore riflessione: da parte nostra, continuiamo a fare la nostra parte –bene o male che sia, non ci autogiudichiamo- ma prendiamo nettamente le distanze da questo modo –come dire- di fare “informazione”.

L’avvocato Antonio Fiumefreddo difende Raffaele Lombardo a “La7”. Guarda il video

Intanto, sempre ieri, sollecitato da Livesicilia, il collegio difensivo di Raffaele Lombardo, guidato dal professor Guido Ziccone, è intervenuto sulla notizia del fascicolo ancora pendente con l’ipotesi di associazione mafiosa. “Si tratta di un fascicolo riiscritto l’8 giugno per questioni meramente ‘tecniche’ che contiene le dichiarazioni del pentito Maurizio Avola che, come ha sottolineato Livesicilia, non sono state riscontrate. Per lo stesso fascicolo era stata chiesta l’archiviazione dai pubblici ministeri Gennaro e Santonocito. Poi il fascicolo è confluito nel procedimento Iblis e l’8 giugno, quando è avvenuto lo stralcio, per correttezza procedurale è stato creato il fascicolo di cui stiamo parlando. Ma è bene sottolineare che si tratta sempre degli stessi fatti, se così possono essere definiti, contenuti nel fascicolo del 2007, non ci sono fatti nuovi e tutte le dichiarazioni di Avola non solo non sono state riscontrate, ma anche smentite dall’audizione di altri collaboratori oltre che dalle indagini accurate condotte dalla Procura di Catania”.


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