Parole e pensieri chiari in mezzo a tante…”mezze misure” . Dichiarazione del consigliere comunale…a cura di Iena Politica
“L’arresto di Vincenzo Ganci per mafia, candidato nella lista “Amo Palermo” a sostegno di Marianna Caronia e la notizia del rinvio a giudizio che riguarda Settimo Trapani (Pd), candidato alla presidenza della settima circoscrizione per le liste che sostengono Ferrandelli – afferma Alberto Mangano – riaprono prepotentemente un ampio squarcio sulla questione morale che attraversa purtroppo ancora una volta il mondo della politica. Le dichiarazioni dell’On. Caronia, che in queste ore si dice stupefatta su quanto sia avvenuto a suo danno – sottolinea il consigliere comunale – non la sollevano certo dalla responsabilità di avere messo in lista un personaggio dai dubbi contorni. Il Pid, partito di riferimento dell’On. Caronia, non è nuovo a vicende di tal genere. Il segretario del suo partito Saverio Romano, deputato alla Camera, è sotto inchiesta per mafia, così come altri esponenti della sua stessa formazione politica.
Forse – continua Mangano – la Caronia dovrebbe prendere le distanze non solo da elementi come Vincenzo Ganci ma da un intero sistema di potere che ha contribuito pesantemente a portare sull’orlo del collasso finanziario ed etico la città di Palermo, di cui è stata vice-sindaco e assessore. Il nome della sua lista “Amo Palermo” con il logo di un cuore che ricorda quello di una famosa marca di gelati, non basta a dimostrare ai cittadini che si è portatori sani di una voglia di riscatto e di discontinuità rispetto alla precedente amministrazione. Palermo – prosegue Mangano – non è “un cuore di panna”, ma una città allo stremo che ha bisogno di legalità e di un governo che attui soluzioni concrete alle molte emergenze che vengono da ogni settore della società. Credo che l’On. Caronia farebbe bene a ritirarsi dalla competizione elettorale così da salvaguardare il buon nome di quelle persone oneste che sono sicuramente presenti nelle sue liste. Stupisce il silenzio del candidato Ferrandelli – conclude il consigliere uscente e candidato nella lista di IDV – che farebbe bene a ritirare dalla coalizione Settimo Trapani se non vuole alimentare un discredito che penalizzerebbe tutte le forze del centrosinistra in città, anche se schierate su fronti diversi. Voglio solo ricordare che a me, come a tutti i candidati di IDV è stato richiesto di esibire la certificazione sui carichi pendenti e quella antimafia”.
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