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Palermo: assolti 38 operai processati dopo uno sciopero
Pubblicato il 13 Novembre 2019
Fincantieri, assolti i 38 operai sotto processo dopo lo sciopero del luglio 2011 al Cantiere Navale. In trentasette, tutti iscritti alla Fiom, sono stati difesi dall’avvocato Lanfranca. “Per noi si tratta di una grande vittoria. La sentenza riconosce l’innocenza degli operai e ristabilisce la verità dei fatti”.
Palermo 12 novembre 2019 – Assolti gli operai di Fincantieri per “non aver commesso il fatto”. Si è concluso questo pomeriggio il lungo processo davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, che ha visto imputati 38 operai di Fincantieri che nel luglio 2011 avevano partecipato a uno sciopero, durato 11 giorni, proclamato per il mancato arrivo a Palermo di una commessa da 70 milioni di euro.
I 38 operai, di cui 37 iscritti alla Fiom (uno di loro è deceduto nel frattempo), difesi al processo dall’avvocato Fabio Lanfranca, furono accusati dall’azienda di reati tra i quali danneggiamento aggravato, violenza privata e manifestazione non autorizzata. Reati nel frattempo andati in prescrizione. La sentenza di assoluzione è stata emessa dal giudice Sabrina Argiolas.
“Il giudice, nonostante l’intervenuta prescrizione, ha riconosciuto gli operai, totalmente estranei ai fatti addebitati – dichiara l’avvocato Fabio Lanfranca – Operai accusati ingiustamente, che hanno dovuto subire un lungo processo, in cui ci siamo difesi citando 23 testimoni in aula, tra cui molti operai. Non tutti sono venuti in aula perchè non hanno avuto dall’azienda il permesso per assentarsi”.
Gli imputati assolti esprimono la loro soddisfazione. “Per noi è una grandissima vittoria. Si chiude positivamente, per me, per le altre due Rsu della Fiom, Serafino Biondo e Giuseppe Pirrotta, e per gli altri compagni di lavoro iscritti alla Fiom, una vicenda amara che ci ha visti in questi anni, adesso lo possiamo dire, ingiustamente sul banco degli imputati – dichiara Francesco Foti, segretario Fiom Cgil Palermo, ai tempi Rsu della Fiom a Fincantieri – Colpiti per avere lottato per il mantenimento del lavoro e per la tenuta stessa del cantiere”. “Su più di un migliaio di lavoratori che assieme a noi aveva partecipato allo sciopero – aggiunge Foti – fu incolpato il gruppo dirigente della Fiom, per avere occupato la strada e gli uffici della dirigenza. Qualche operaio salì anche su una delle gru. Quella lotta per noi era importante, perché Fincantieri ci aveva comunicato che saremmo andati in cig a zero ore, per un periodo illimitato. E grazie a quella battaglia arrivò invece la commessa dell’Alba Marina della Edison, per una trasformazione che ha dato lavoro per 18 mesi non solo a noi ma a tutti dipendenti di Fincantieri e a più di un migliaio di operai dell’indotto. Saremo sempre pronti a tutelare il nostro lavoro e lo stabilimento che esiste da 130 anni e che ancora oggi rimane l’unica e più importante realtà produttiva palermitana”.
Al processo Fincantieri – rappresentata in aula dai legali genovesi – si era costituita parte civile nei confronti dei dipendenti. Il processo nasce da una denuncia presentata dall’allora direttore responsabile del Cantiere di Palermo. I principali testimoni dell’accusa sono stati i responsabili del servizio di vigilanza. “Con i nostri testimoni aggiunge l’avvocato della Fiom Lanfranca – abbiamo dimostrato l’inattendibilità della ricostruzione dei fatti da loro narrati”.
Sentenza Fincantieri, Campo Cgil Palermo: “La sentenza riconosce giustizia ai lavoratori. Ora bisogna lavorare per il rilancio produttivo del cantiere navale”
Palermo 12 novembre 2019 – La Cgil Palermo esprime grande soddisfazione per la sentenza che oggi ha assolto 38 operai di Fincantieri, di cui 37 iscritti alla Fiom. “E’ una sentenza che riconosce giustizia ai lavoratori del Cantiere Navale di Palermo per un lungo processo che hanno dovuto subire ingiustamente – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Questi operai sono stati processati per aver lottato per la difesa del loro posto di lavoro e per i loro diritti. La denuncia di Fincantieri si è rivelata del tutto infondata. E ci auguriamo da questo momento l’attenzione si concentri ancora di più sullo sviluppo e sul rilancio del cantiere, per consolidare la crescita produttiva di Palermo e dell’occupazione nella nostra città”.
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