Partinico: Peppino Impastato crocifisso ancora una volta


Pubblicato il 17 Marzo 2024

di Mimmo Cosentino.

La risposta più sensata, ai giornalisti che hanno chiesto una sua valutazione sulla scelta degli studenti della scuola di Partinico di non intitolare la loro scuola a Peppino Impastato, l’ha data Giovanni: “voglio parlare con questi ragazzi “. Aggiungo io: non tanto con i due rappresentanti degli studenti, peraltro legati familiarmente a esponenti della giunta di centrodestra che amministra Partinico, protagonisti di una consultazione da repubblica delle banane.

Infatti i due giovani autori di questa pratica “bolsonara”, hanno girato le classi inventandosi una consultazione che ha poco a vedere con il rispetto dei principi democratici. Niente voto segreto, niente controparte che illustrasse l’altra tesi, niente seggio verbalizzante. E, per giustificarsi di fronte alla figura di merda regalata alla scuola e al paese, l’ attribuzione a Peppino di essere “figura divisiva”. Comunista, antimafioso non solo a parole, antifascista, disobbediente, antiliberista. Divisivo al massimo: nella famiglia di appartenenza. come nella militanza politica.

Una figura così  è  scomoda al sistema di potere, la sua memoria va rimossa, cancellata, meglio il messaggio pacione di Totò Cuffaro, con il simbolo della nuova Democrazia Cristiana: su quella croce i suoi seguaci hanno provato a silenziare la memoria di Peppino, fino ad ammazzarlo per la seconda volta. E qui si pone il tema attuale quale antimafia vogliamo costruire: perchè Partinico ci dice che non regge la rappresentazione istituzionale, per il semplice motivo che abbiamo bisogno di divisività, non tra giustizialismo e garantismo, ma tra borghesia mafiosa e opposizione sociale antiliberista.


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