Pasolini pittore, i tanti volti di un grande intellettuale
Pubblicato il 31 Dicembre 2020
Grande scoperta che a tutt’oggi nessuno conosceva su uno dei più grandi intellettuali del novecento, Pier Paolo Pasolini, figura straordinaria e geniale che fu scrittore, poeta, regista e oggi si apprende che fu anche pittore. Oggi ad opera del Centro Studi Pasolini tornano alla luce a Casarsa della Delizia 19 dipinti, fra disegni a china e a tecnica mista e dipinti a tempera e a olio, in gran parte dipinti negli anni giovanili di cui è autore lo ” scrittore corsaro” e che sono stati restaurati. Adesso dopo l’intervento a breve le opere saranno esposte in modo permanente nel Centro Studi, nella sala dell’Academiuta di lenga furlana che è stata appositamente riallestita.
Il Centro intende realizzare una vera e propria pinacoteca in cui, assieme alle opere di Pasolini, il visitatore potrà ammirare una scelta di quadri degli artisti friulani con i quali negli anni Quaranta si sviluppò un’amicizia e una fattiva collaborazione: Giuseppe Zigaina, Federico De Rocco, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro.
Fra le opere di PPP sono di particolare interesse i due grandi cartoni che sono stati dipinti su entrambi i lati :” Giovani con strumenti musicali, e Pantera” e “Due giovani” che sono stati rinvenuti e rintracciati fortunosamente nell’atelier dell’amico pittore sanvitese Federico De Rocco.Si è trattato di una delicata operazione che si è svolta fra il 2019 e anche quest’anno in corso e che ha potuto ottenuto il parere e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio – Friuli Venezia Giulia. Pasolini fu allievo di Roberto Longhi, suo professore all’Alma Mater di Bologna, e amò visceralmente la pittura, cui si ispirò per le scenografie dei suoi film. Non fu mai abbandonata da PPP l’arte pittorica che fu una passione negli anni giovanili e poi negli ultimi anni della maturità. infatti i primi consapevoli esperimenti pittorici furono disegni a inchiostro con bozzetti di figure che ritraggono la vita quotidiana della gioventù, una realtà familiare che appariva tenera e idillica. “Per molti anni – scriveva lo scrittore e cugino Nico Naldini nel 1991 introducendo il catalogo di una mostra di disegni e dipinti di Pasolini allestita a Vienna – anche se in modo saltuario, Pasolini è stato attratto dall’idea di diventare pittore, unendo magari strettamente l’attività pittorica a quella poetica…
Cominciò a dipingere a Casarsa nell’estate del 1941: quadri dipinti a olio e con l’acquaragia secondo le antiche ricette della pittura impressionista che si ispiravano al mondo friulano. Come un vero vedutista usciva di casa con il cavalletto e la cassetta dei colori legati alla canna della bicicletta e si inoltrava nei campi che circondano il paese”. Successivamente i suoi tentativi artistici risentono dell’influenza dei paesaggi alla De Pisis, o dell’ammirazione per alcune opere di Bonnard. L’interesse intenso di Pasolini nei confronti delle arti figurative si consolido’ con il passare del tempo su diversi piani e in ciascuno di questi modelli espressivi mescolo’ la sua creatività e fantasia.
Rosario Sorace.
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