Politica

Paura del comunismo (e di chi lo subisce)

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di Marco Iacona

Il generale Vannacci è stato creduto responsabile di “qualcosa”. Non di tentato golpe (come s’usava una volta), non di aver disobbedito agli ordini (come in un kolossal hollywoodiano) bensì di aver scritto quel che pensa su “quelli” che a Catania uomini e donne chiamano serenamente “puppi”. E il pensiero di un militare si sa non corrisponde a quello di una signorinetta, come ci ha insegnato Stanley Kubrick. Dice: come avrebbe fatto a mantenere la serenità entrando in relazione con i soggetti che ha “insensibilmente” attaccato? Come? Come ha sempre fatto, bene o male non so. Dice: come fa uno che ha nelle mani il destino di uomini e donne a pensarla a quel modo? Semplice allora: impediamo a chiunque abbia la possibilità di offendere (macellai compresi) di leggere libri gialli e di vedere film di guerra o di mafia, magari qualcuno tra loro potrebbe perfino “parteggiare” per la parte sbagliata… E sai quanti saranno… Avrà fatto più morti “Profondo Rosso” o avrà fatto nascere più bambini Moana Pozzi?

Danni enormi quelli collaterali procurati dai social (che in questo caso pare non c’entrino direttamente, quindi è ancora più grave). Il primo danno è di aver trasformato il privato (la chiacchiera da bar) in pubblico con le conseguenze che oggi qualunque stronzata è sotto gli occhi di tutti (obbediente dunque alla legge del numero). Il danno è ovviamente anche quello di stravolgere norme e tradizioni in nome della stella polare del “correct”. Umberto Eco clamorosamente smentito; l’alessandrino diceva che le chiacchiere degli utenti social avrebbero assunto un’importanza imparagonabile rispetto ai chiacchieroni da localino, e qui aveva ragione, solo che aveva fatto finta di non capire che quelli che stanno dalla sua “parte” (cioè la sinistra dei buoni), gli “intolleranti” li avrebbero cacciati all’inferno in seduta stante; aveva fatto finta di non capire perché quelli della sua “parte”, proprio come ricorda lo stesso generale nel libro incriminato, giocano al gioco della “rana bollita” di Chomsky. La rana a cui aumentano gradatamente la temperatura dell’acqua. Un po’ alla volta insomma, riusciranno a farci accettare tutto. Un passo dopo l’altro e saremo perduti; ogni condanna, ogni etichetta di inopportunità (“puppi” o non “puppi”) sarà un passo avanti verso una chiusura dello spazio (privato) di libertà di pensiero.

A me questi comunisti cominciano a mettere paura forse più oggi con questo governo di inetti che ieri, quando talune vicende era normale (no, scusate “normale” non si può dire…), era “opportuno” che prendessero una brutta piega. Forse solo oggi stanno riscuotendo i dividendi di anni e anni di “onesta” egemonia. E questi incapaci si impegnano ancora a replicare a Saviano o continuano a rispondere colpo su colpo ai tifosi della Murgia. L’hanno capito cos’è in gioco?

P.s. se pensate che il problema sussista davvero, vi consiglio di approcciare il problema sesso diciamo così ad “angolo giro”, iniziando da Vilfredo Pareto che disse cose stra-intelligenti sulla “virtù” e sul peso del sesso. Ma… un momento, ri-scusate… Vilfredo Pareto si può citare ancora?

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Iene Sicule

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