di Fabio Cantarella
E’ proprio strano il Partito democratico siciliano, quando pensi di aver compreso i suoi equilibri, interni ed esterni, ecco che accade qualcosa che t’invita a rivedere il convincimento che ti eri fatto in precedenza. Proprio così. Adesso accade che ben 188 esponenti del partito che fa capo a Bersani sottoscrivano una mozione di sfiducia nei confronti del segretario regionale accusandolo, praticamente, di aver compattato il centrosinistra a Palermo in occasione delle prossime amministrative che si terranno in primavera. E a difendere Lupo chi arriva? Quell’Enzo Bianco che fino a ieri aveva fatto di tutto per indire un referendum contro l’alleanza all’interno del governo regionale tra il Pd e il Mpa di cui proprio il segretario Giuseppe Lupo è stato il maggior artefice.
Se non è un rompicapo questo, poco ci manca. Ma la politica, specie in Sicilia, si sa che è l’arte dell’impossibile. E così in prima fila contro Lupo adesso ci sono quelle anime del partito che fanno capo ai big Cracolici-Lumia e Papania-Genovese. La cosa bella è che per disputare il referendum voluto da Enzo Bianco non sono bastati due anni, mentre adesso entro quindici giorni sarà convocato il parlamentino del Pd per la votazione sulla sfiducia a Lupo. Della serie nel primo caso lo Statuto del partito ha incontrato le sue belle difficoltà per la celebrazione del referendum voluto da Bianco, adesso è più puntuale e spedito di un tir.
Lupo intanto fa sapere che qualsiasi sarà il risultato, questo non condizionerà né le primarie, né il voto per le amministrative. A questo punto, dato che la mozione è stata firmata da 188 esponenti democratici, ben 55 in più rispetto al quorum necessario per potere convocare l’assemblea, questa se dovesse votare la sfiducia Lupo decadrà da segretario regionale. Una reggenza guiderebbe il partito fino al congresso regionale che, a sua volta, nominerà il nuovo segretario. Ma andiamo piano perché nel Pd tutto è possibile e impossibile allo stesso tempo.
E poi, adesso, c’è il senatore Enzo Bianco a prendere le difese del segretario Lupo: “Il tavolo di intesa del centrosinistra per il Comune di Palermo – ha affermato il senatore del Pd Enzo Bianco – è la migliore operazione del Pd siciliano negli ultimi tempi. La candidatura di Rita Borsellino, voluta anche dalla segreteria nazionale, con l’appoggio di tutto il centrosinistra apre prospettive di governo serio per Palermo, e per tutta la Sicilia, dopo dieci anni di centrodestra. È incomprensibile e inaccettabile che la raccolta di firme per sfiduciare il segretario Lupo sia stata fatta in questo momento e con queste motivazioni, a poche settimane dalle primarie. Quelli che hanno promosso la raccolta e quelli che hanno apposto le firme – conclude Enzo Bianco – rappresentano una coalizione eterogenea che non ha idee per il futuro del partito. Auspico che alcune di queste firme, apposte senz’altro in maniera frettolosa, possano essere ritirate”.
Qui di seguito vi proponiamo il contenuto della mozione presentata dai “compagni” di Giuseppe Lupo
‘Il segretario ha interpretato l’indirizzo politico fissato dal partito con una azione incerta e contraddittoria’. E’ quanto si legge nella mozione di sfiducia nei confronti del segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo, promossa dall’area Innovazioni e dalla corrente che fa capo ad Antonello Cracolici e Beppe Lumia, firmata da 188 esponenti del partito e consegnata stamattina al presidente facente funzioni dell’Assemblea, Enzo Napoli. Nel documento viene sottolineato che ‘il Pd in Sicilia ha contribuito a scomporre il blocco politico e di potere che si era consolidato attorno allo schieramento di centrodestra, anticipandone la sua crisi con conseguenti riverberi nella politica nazionale’. E questo ‘ha aperto opportunita’ nuove per il Pd consentendogli di uscire dal recinto di un centrosinistra che in Sicilia ha sempre presentato ristretti riferimenti politici e sociali’.
I firmatari ricordano che ‘per tali regioni il Pd, a partire dall’Assemblea tenutasi il 19 giugno scorso, indicava la prospettiva di alleanze larghe in vista anche delle elezioni amministrative del 2012 che coinvolgessero le forze progressiste, moderate ed autonomiste, attraverso la condivisione delle primarie come metodo di selezione delle candidature e per avviare una nuova stagione di riforme e di cambiamento in tutta la Sicilia’. Tuttavia Lupo, e qui c’e’ l’accusa al segretario, ha sottoscritto ‘un patto politico per la elezione del sindaco di Palermo che nega questo indirizzo e anzi lo stravolge, escludendo ogni alleanza con le forze moderate e autonomiste anche nella ipotesi del turno di ballottaggio’. Una impostazione definita ‘radicale ed autosufficiente del centrosinistra in contraddizione con il profilo politico del Pd’. ‘Cio’ inevitabilmente produrra’ conseguenze negative ed un rischioso isolamento del partito in tutto il territorio siciliano in vista delle future competizioni elettorali’. Infine ‘il segretario regionale sebbene sollecitato a operare un chiarimento ha negato, anche a mezzo stampa, la convocazione della direzione regionale’ e questi fatti ‘che introducono un vulnus sull’autorevolezza degli organi statutariamente previsti, portano a revocare la fiducia’.
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