PEDONALIZZAZIONE, TROPPI CONSERVATORI. E’ ORA DI CHIUDERE AL TRAFFICO ANCHE TUTTA LA ZONA DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA.


Pubblicato il 03 Maggio 2024

LA PAROLA AL SINDACO TRANTINO

PEDONALIZZAZIONE, TROPPI CONSERVATORI.

E’ ORA DI CHIUDERE AL TRAFFICO ANCHE TUTTA LA ZONA DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA.

LA PAROLA AL SINDACO TRANTINO

di iena per il progresso a piedi Marco Benanti.

Il sindaco di Catania Enrico Trantino ha ragione: c’è troppa conservazione in giro. Proprio così: ci sono troppe persone che tutelano interessi privati. E a Catania questo non va bene. Non è nella sua tradizione. Ha ragione il primo cittadino Enrico Trantino: chi frappone ostacoli di ogni risma alla pedonalizzazione della piazza Federico di Svevia, ridente luogo del centro storico attorno al Castello Ursino, è un conservatore. E non capisce nemmeno la bontà delle soluzioni tecnologiche avanzate, quali, ad esempio, la consegna a domicilio delle merci acquistate. Eppure, è piuttosto semplice: basta pagare. Forse chi non è abbastanza ricco e non vive nell’elegante Corso Italia non capisce. E’ colpa sua: del resto, chi non è andato al “Leonardo da Vinci” in quel modello di scuola per la “gente giusta” che deve capire? Per fortuna, siamo tutti uguali ormai, le classi sociali sono un retaggio del passato e anche Catania vive in pieno il suo sviluppo democratico.

Ecco, allora, che bisogna cambiare.

Bisogna riscoprire, allora, lo spirito pubblico, occorre abbandonare i lacci e laccioli con i personale e correre via, verso la volontà generale, o meglio l’interesse generale. Per un rinnovato illuminismo. Un faro verso il progresso. Ad esempio, occorre togliere i fari alle macchine, certamente non come fanno i “professionisti del furto” che hanno vita dura -anche loro- da quando è cominciato questa nuova era della legalità grazie all’azione del sindaco.

Ecco, bisogna “togliere i fari”, perchè bisogna lasciare le auto in garage. E prendere bici, motopattini, magari un “cariolo” (antico mezzo di mobilità alternativa in stile catanese) o, magari soltanto i pattini. E via verso il progresso. Dove? In tutta l’area in piazza Verga e arterie vicine, insomma in tutta la zona del Palazzo di Giustizia, cuore pulsante di legalità di Catania, al centro da sempre della indefessa, implacabile, marziale, quasi titanica lotta per la Giustizia che si combatte ogni giorno sotto l’Etna. Non a caso, proprio questa zona è un modello di rispetto delle regole del codice della strada: un faro stradale.

Ecco, allora, siamo sicuri che l’Amministrazione Comunale non vorrà dire di “No” alla pedonalizzazione di tutta l’area attorno al Palazzo di Giustizia. Tutta, compresa Corso Italia, viale XX Settembre, piazza Trento.

Liberare Catania? No, magari soltanto renderla più smart, senza auto, senza smog, senza veleni. Siamo sicuri che sarebbe un successo.

E il sindaco Trantino potrebbe anche stavolta farsi da traino, o meglio da trainer del cambiamento, partendo magari dal suo studio professionale. Liberare Catania ovviamente significa liberarsi da eventuali, molto eventuali, piccoli e insignificanti interessi privati. Cliente più, cliente meno che cambia?

Trantino non si ferma davanti a questi. Giammai. Ma scherziamo? Questi sono forse i pensieri di chi sta in piazza Federico di Svevia… Del resto, ma quando mai i magistrati che lottano per la Giustizia hanno mai chiesto trattamenti personalizzati per andare a lavoro? Ma suvvia!

Già vediamo il cambiamento: tutti in bici, in motopattino, sul “cariolo” (per chi magari non ha meno reddito ma le stesse opportunità, gli stessi meriti) e via…su e giù sul Corso Italia, sul viale XX Settembre. Senza smog, senza veleni. O magari, tutti con i mezzi pubblici, grazie al trasporto pubblico locale che brilla sempre. Allora, soluzione: chi scende la mattina, ad esempio, da San Gregorio, lascia l’auto all’ingresso della città e scende verso il centro con bici, motopattino, “cariolo” o magari a piedi. Tutta salute!

Sante parole quelle “social” del sindaco: “…Abbiamo il dovere di spingere i nostri concittadini verso un’idea di mobilità sostenibile, godendoci la città e ogni suo anfratto camminando, come facciamo ogni volta che ci rechiamo in altre realtà.

Abbiamo il dovere di preservare le nostre bellezze.

Abbiamo il dovere di guardare al futuro, migliorando l’economia del territorio, pur cercando di non lasciare indietro nessuno…”

Anche perchè ha spiegato sapientemente, in relazione alla pedonalizzazione di piazza Federico di Svevia: “…Abbiamo bisogno di aprirci sempre più al turismo per aumentare il PIL del territorio; ma per fare questo, dobbiamo renderlo più attrattivo e essere meno conservativi. Qualcuno forse ne risentirà, ma credo che un’Amministrazione avveduta debba guardare agli interessi della collettività intera e non di singoli operatori, che potranno studiare modelli organizzativi più contemporanei (come la consegna a domicilio delle merci acquistate)…”

Ma siccome anche a Catania c’è sempre qualcuno (una sparuta minoranza) che non vuole rispettare le regole, allora la soluzione che indichiamo è semplice: vigili urbani all’ingresso della città o in moto, abbigliati con la divisa del Generale Vannacci con la scritta: “Prima i doveri”.

Siamo certi che sarebbe un successo. E’ tempo di cambiare. E’ l’ora delle decisioni irrevocabili!


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