di iena mobile Giacomo Guglielmo
C’è chi in tempi di quarantena guarda le foto del centro storico Catania e pensa come sarebbero belle senza autoveicoli piazza Duomo, piazza Università, via Crociferi, il Massimo Vincenzo Bellini, piazza Cutelli. Come sarebbe bella Via Dusmet ordinata e con un traffico fluido, come sarebbe bella piazza Alcalà ordinata e senza macchine, e qualcuno si stupisce, come me che ho un ricordo diretto di quando, ormai quasi 10 anni fa furono eliminate le auto dei consiglieri comunali dal cortile di palazzo degli elefanti, furono modificati i sensi di marcia di via Vittorio Emanuele, fu eliminato l’ingorgo all’incrocio tra via Ventimiglia, via Calì e via Vittorio Emanuele a piazza Cutelli, fu impedito l’attraversamento diretto di via Dusmet con ingresso nel porto, fu creata la corsia preferenziale per i bus in Via Vittorio Emanuele direzione Duomo, fu impedito il passaggio di autovetture e bus AMT di fronte all’ingresso di palazzo degli elefanti, fu realmente chiusa piazza Università con i Pilomat, fu istituita la prima linea BRT Stesicoro Due Obelischi, furono presentati progetti e furono finanziati per concludere i lavori della metropolitana nei lotti ancora non realizzati, fu realizzato il primo piano del traffico, furono aperti i parcheggi di scambio modale di Fontanarossa, Due Obelischi, Nesima e attestate le nuove linee urbane, furono comprati i nuovi bus, assunti 100 nuovi autisti, realizzate i percorsi ciclabili sfruttando le nuove corsie prefernziali e completata la pista ciclabile Stesicoro Stazione, appaltati i lavori per la realizzazione del parcheggio AMT di piazza Alcalà, chiusa la rotatoria in direzione Plebiscito Stazione e fluidificato il traffico in entrata e uscita da Sud.
Ecco iòmuricoddu (amarcord), mi ricordo dei giorni e delle notti in strada tra Civita, Pescheria, Via Vittorio Emanuele, mi ricordo della panettiera di Piazza San Placidso, della tabaccaia di via Calì, del macellaio di via Dusmet, del negozio di articoli marini, delle due farmaciste, della venditrice di articoli sacri, dei ristoratori, del gommista di piazza dei martiri, del venditore di acqua di via Dusmet, di Saguto e Sorbello di Confcommercio, delle sedute in commissioni comunali, delle liti con Benanti e con Bucolo, degli articoli di Adorno e Tanteri, delle domande di Bonaccorsi e La Marca, delle cazziate comunicative di Molino con gli incontri sindaco cittadini coordinati dalla Lanzafame, di Lo Re che veniva a trovarlo in un comune aperto a tutti, dei ciclisti di salvaiciclisti, del comitato barriera di Romj Crocitti Bellante, mi ricordo tutto. E mi ricordo che funziono’.
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Il presidente di AMT era Roberto Sanfilippo, gli assessori Scalia, Pasqua, Cascone, il direttore Tomasello, le menti Pirrone e Schilirò, il motore e organizzatore Scaccianoce con Chiechio e Parisi, le braccia forti di multiservizi e sostare con le loro squadre e il mio cellulare che li chiamava ad ogni ora, il Sindaco era Raffaele Stancanelli, i suoi assistenti attenti e onnipresenti Cavallaro e Poeta e Luisa. A proteggere tutti l’ispettore Morsellino.
Io ero e sono Giacomo Guglielmo, esperto alla mobilità del Comune di Catania.
P.S. Mentre tutto questo succedeva un plurisindaco era in piazza a chiedere la riapertura alle auto di piazza Duomo, poi ritornò Sindaco e ricomincio a parcheggiare nel cortile della Casa Comunale.
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