Circa la bocciatura della riforma delle province ed il ripristino dell’elezione diretta dei suoi organi politici, all’Assemblea Regionale Siciliana si è consumato un pessimo esempio di vendetta politica, ad esclusivo danno dei cittadini delle più piccole e deboli comunità, le quali soffrono (e non di poco) la distanza rispetto ai capoluoghi provinciali. E sapete perché tutto questo?
Il motivo è tanto semplice quanto imbarazzante: ovvero perché una parte significativa della maggioranza (a mio avviso, perché più giudiziosa e con sincero senso delle istituzioni) si è rifiutata di sostenere una legge – quella definita “salva ineleggibili” – palesemente ingiusta, iniqua ed incostituzionale.
Chissà quanti, come il sottoscritto, soffrano nell’avvertire in seno alle assemblee elettive quanto sia scaduta la preparazione giuridica e morale della nostra rappresentanza politica.
Questa maggioranza, se vuole davvero esser esempio di buon governo, dimostrando di aver davvero a cuore gli interessi generali e diffusi dei siciliani (anziché delle sole sorti dei quattro deputati in predicato di esser dichiarati decaduti, di cui tre sono tutti iscritti al gruppo di Fratelli d’Italia) deve quanto prima rimediare e fare ammenda della pessima figura mostrata al popolo siciliano che, per l’ennesima volta, sente di essere postergato rispetto alle tutele dei più potenti.
Catania, lì 7/02/24
Il Segretario Provinciale
Avv. Pietro Lipera.
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