Playa smarrita. Alla ricerca dell’area perduta

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Nei giorni scorsi avevamo lanciato un appello al fine di “ritrovare” un’area di proprietà pubblica che sarebbe stata sottratta alla fruizione dei cittadini. In quell’occasione avevamo posto, e ci eravamo posti, dei quesiti a cui sentiamo il dovere di dare delle risposte concrete e documentate. Avevamo anche chiesto l’aiuto dei blog che si definiscono d’inchiesta, su tutti quello della testata “Sud”: ad oggi non abbiamo ricevuto neppure l’ombra di una risposta alle delicate domande poste.

Abbiamo appurato, e ve lo anticipiamo, che si tratta di uno spazio di circa 1.200 metri quadrati, di proprietà della Regione Siciliana, e quindi di tutti i cittadini, di cui non si ha più notizia. Che fine avrà mai fatto? 

Capiamo bene, lo dicono i fatti, che la linea editoriale di Sud ha poco tempo per occuparsi di illeciti odiosi come la sottrazione di aree pubbliche alla disponibilità dei cittadini, perché, con tutta probabilità, l’impegno -genuino e non personalistico- nella ricerca della verità, tradotto l’inchiesta Iblis, fonte di ogni verità, è estenuante. Comprendiamo bene che tentare di colpire in tutti i modi possibili l’avversario politico magari stanca e distoglie da ogni altra battaglia all’insegna della legalità e della moralità. Anche dal dovere di consegnare all’opinione pubblica quelle attività poco trasparenti che, per ragioni logistiche, si hanno proprio sotto gli occhi, magari a pochi passi. Non è un mistero, infatti, che la redazione di Sud alberghi in prossimità di quei luoghi,lì dove noi, e tanti altri, cerchiamo quell’area. Dispersa. 

Ma non sarà la mancanza di collaborazione dei paladini della giustizia, all’occorrenza, a fermarci; non si può pensare di fare la morale solo dove l’opportunità suggerisce: chi sinceramente e senza speculazioni decide di battersi a fianco del bene deve essere pronto a scagliarsi anche contro i propri migliori amici allorché in loro alberghi il male.

Bene, cerchiamo di fare chiarezza e proviamo a rispondere alle domande che avevamo lanciato.Non a parole, come fa chi diffonde notizie di ricorsi per cassazione avanzati dai pm di Iblis dopo l’avocazione, in un urto con la stessa procedura penale. Noi vi documenteremo con la forza dei fatti e dei documenti.  

Ecco qui…. Come potete vedere c’è un’area che sarebbe dovuta servire al collegamento fra il boschetto della Playa e il viale Kennedy. 

Un’area, a tutt’oggi proprietà della Regione Siciliana, ma della quale, passando da quei luoghi, non è possibile intravederne traccia. Solo muri….di cinta.

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Redazione Iene Siciliane

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