Pogliese sospeso-bis: lascia o raddoppia?

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Giornata convulsa al Comune di Catania: alla fine, dopo ore di “si dice”, “mi hanno detto”, si è saputo che al sindaco Salvo Pogliese è stato notificato (ieri) una comunicazione del Prefetto con cui si comunica a lui che il “timer” (usamiamo una metafora) della sospensione è stato riavviato. 

Ora, in molti si chiedono: e il Tribunale civile da cui si attende ancora una decisione? Se anche arrivasse nel senso auspicato del sindaco (ovvero nel senso che il termine di sospensione è scaduto) il primo cittadino rimarrebbe ugualmente sospeso. E dovrebbe in ogni caso impugnare quanto notificato a lui dalla Prefettura.

In ogni caso, quindi, uno “stop”. Che farà Pogliese? “Resisterà”? O mollerà? Per il momento certo non è tempo di  “boia chi molla”. Però, in un paese libero, si sarebbe detto: quanti “Santi Numi” albergano in Prefettura? O no? 

Ecco il comunicato del comune:

 “Comune di Catania

Ufficio Stampa 24.01.2022

 Prefettura comunica ripresa termini sospensione Sindaco. Pogliese:”Interpretazione norma errata”

 Il segretario generale del Comune di Catania Rossana Manno nel pomeriggio di oggi ha notificato al sindaco Salvo Pogliese una nota del prefetto Maria Carmela Librizzi, con cui comunica che “…ha ripreso la sua efficacia il decreto prefettizio originario di sospensione del 24 luglio 2020( emanato ai sensi della legge Severino) che si esaurirà decorsi 18 mesi complessivi, al netto del periodo di sospensione.

Contestualmente alla diffusione dell’avvenuta notifica del documento prefettizio, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:

“In maniera del tutto inaspettata mi ritrovo a commentare l’ennesimo atto che riporta indietro le lancette della mia esperienza da Sindaco.

Oggi pomeriggio ho ricevuto dal Prefetto una nota, in assenza di una ordinanza da parte del Tribunale, che mi comunica la sospensione dalla carica di Sindaco; il tutto con una interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la “natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione”.

La stessa legge Severino sarà sottoposta a referendum in primavera e ci sono numerosi disegni di legge per modificarla, dopo l’analoga vicenda che ha coinvolto per ultimo il sindaco del Pd di Reggio Calabria.

Ho lasciato un comodo seggio a Bruxelles e l’immunità parlamentare che mi avrebbe tutelato dall’applicazione della Severino, per servire la mia Città.

Astenendomi per sensibilità istituzionale dallo svolgimento delle funzioni di Sindaco, aspetterò i chiarimenti del caso prima di fare tutte le opportune valutazioni e assumere scelte consequenziali”.

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Benanti

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