Politica alla catanese: l’importanza di chiamarsi Michele


Pubblicato il 29 Marzo 2017

di iena sognatrice

I Michele a Catania ultimamente stanno spopolando, ha iniziato il sindaco/podestà con Michele Giorgianni indicato spesso come ultima risorsa per le missioni impossibili, per arrivare a Berretta che invece ha scelto un fuoriclasse del calibro del Prof. Michele Sineri, si avete letto bene, quello stesso Michele che era l’ombra del “sindaco champagne” ovvero il Prof. Umberto Scapagnini.

La scelta di mettere in scuderia questa “giovane promessa” da parte di zio Pippo Berretta sembra sia avvenuta mentre che lui dormiva beatamente; infatti ,è venuto in sonno Scapagnini e gli ha detto: “uè a Giusè, e pigliatelo Michele che poi te lo trovi sempre, lui sa cosa dire ai consiglieri comunali e se poi vuoi fare il sindaco anche tu, te lo pigli come presidente dell’AMT e magari come capo di gabinetto, in pratica un bel colpo di prendi 3 paghi 1”.

Berretta, ispirato da questa cosa, sembra abbia immediatamente sguinzagliato i suoi segugi per rintracciarlo, ma non è stato facile perché Michè da anni ormai era sparito dalla scena politica e non, si era rintanato, infatti, in un comodissimo oblio e solo in qualche rara circostanza era stato avvistato -uorru uorru-al palazzo dell’ESA e questo quando Don Rafè era il presidentissimo.

Ma chi è il Prof. Michele Sineri, perché improvvisamente il suo nome viene a riciclarsi nel salotto buono della politica cittadina? Bene, per chi non lo sapesse lui era l’ombra di Umberto Scapagnini, di fatto un Richelieu dal quale passava ogni evento o proposta prima di arrivare al sindaco, ma la sua potenza era data dal fatto che lui si rapportasse sempre a Raffaele Lombardo prima di fare qualsiasi cosa e solo dopo distribuiva i compiti a tutti verificando poi che tutto fosse stato fatto a puntino. Inoltre, è stato per circa dieci anni il Presidentissimo incontrastato dell’AMT, curava i rapporti con il consiglio comunale con il pugno di ferro quando necessario o con arancini, pizzette e cipolline al posto del guanto di velluto: si narra che dalla sua blindatissima stanza a Palazzo degli elefanti sia passato anche Orazio Licandro per rifocillarsi dopo le sedute fiume per l’approvazione dei bilanci, altro che Marani e Maranelli!

Con Sineri non si scherzava anche perché al momento opportuno, se necessario, partiva qualche bella scoppola alla Canavacciuolo. Insomma, un comunista d’antan che grazie alla sua capacità di rinnovarsi passò a Forza Italia diventandone un protagonista di peso a Catania come in Sicilia; per poi sparire. Ma dove era andato a finire? Come mai non vi era traccia? Insomma! Chi fini fici?!?!

Abbiamo scoperto l’arcano! Sembra che al pari di Capitan America, in considerazione del suo incommensurabile valore, per preservarlo dal tempo e dalle intemperie politiche lo avessero relegato in sospensione criogenica (u gghiaccianu!) e come l’eroe statunitense al momento giusto è stato richiamato in servizio per ridare smalto a zio Pippo che ultimamente si è un po’ opacizzato e ha ritenuto necessario darsi una bella lucidata e quindi tra premonizioni, scongelamenti e scoppole ha recuperato lo Spring Soldier e a breve (da quello che trapela), dopo una spolverata, lo rimetterà in carreggiata al suo fianco. Saranno scintille o solo misere braci? Staremo a vedere. …anche se aldilà della indiscrezione (più vera che falsa) la costante è sempre la stessa: a Catania non un refolo di novità, solo giovani spettacolari cariatidi per una politica che non riesce più a dirci qualcosa di nuovo.


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