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Politica all’italiana, Berlusconi e conflitto d’interessi: “Mediaset? Un editore libero”. Lo ha detto l’on. Paniz? No, l’on. Fava
Pubblicato il 16 Marzo 2014
La migliore della settimana: dopo vent’anni si scopre che fra il Cavaliere imprenditore e il Cavaliere politico non c’era contraddizione o problema?
A leggere le parole del “duro e puro” on. sceneggiatore vengono quasi in mente quelle di chi sosteneva la “tesi berlusconiana” di Ruby nipote di Mubarak!
di iena smascheraipocritiL’antefatto: l’on. Claudio Fava, “emigrato” al nord per un posto in Parlamento http://www.ienesiciliane.it/politica/9912-elezioni-e-duri-e-puri-il-sacrificio-di-claudio-fava-al-nord-per-un-posto.html
scrive una fiction che finisce sulle reti Mediaset. C’è chi gli fa notare la leggera “ipocrisia”, alla luce delle sue posizioni politiche ferocemente “antiberlusconiane”, anche in nome dell’antimafia.
Luca Fazzo de “Il Giornale” ha scritto al riguardo: “ma in fondo va bene così, viviamo in un paese dove le indignazioni si stemperano nel comfort del diritto d’autore. E tra il Saviano targato Mondadori e la Murgia targata Einaudi il paladino dell’Antimafia si troverà tra amici”.
E lui l’ “on.sceneggiatore” che risponde? “In passato ho scritto articoli nella pagine di cultura del ?Giornale?, libri per Mondadori e fiction per Mediaset. Aggiungo che queste realtà sono composte da professionisti che non sono certo funzionari sotto padrone, che non hanno mai fatto l’esame del sangue ai loro collaboratori. Per questo motivo io mi tengo le mie idee sui rapporti tra Berlusconi e Mangano, che vengono dalla mia passione politica (nelle file di Sel, ndr), e ricordo però che di mestiere faccio lo scrittore. E già che ci sono dico che se io guadagno grazie a Berlusconi, beh, considerando il successo della fiction ?Il Capo dei Capi?, anche Berlusconi guadagna grazie a me”.
Insomma, chi lavora a Mediaset non è “sotto padrone”.
Ergo, Mediaset, il “gigante berlusconiano” perno del ventennale “anatema sinistro” contro Berlusconi in nome del “conflitto d’interessi”, sarebbe un “editore libero”. E allora il “conflitto d’interessi”? Dopo venti anni di chilometri e chilometri di pagine, trasmissioni tivvù, commenti, libri, riviste, anatemi vari, polemiche domenicali e non, santori e favate, ecco arriva dal “mondo sinistro” una sorta di smentita di fatto. Del fatto. Evocato per soli 20 anni.
E dire che un altro on., Claudio, pardon Maurizio Paniz del Pdl, per avere detto che Berlusconi era convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak è stato oggetto di anni e anni di ironie e sberleffi. Che differenza c’è fra le due affermazioni? Chissà…
Anche perchè poi arriva il “colpo da maestro” dell’on. Fava: “…Berlusconi guadagna grazie a me”. Che dire… è un pò, facendo un parallelo, come affermava Vujadin Boskov “rigore è quando arbitro fischia”. Insomma, il bianco diventa nero, il nero diventa bianco. Secondo un solo punto di vista. Che ribalta le cose a convenienza.
Ma forse che alla fine, nelle storie di “etica e politica”, nelle vicende di “passioni e impegno”, vale sempre e sola una regola che dice “è solo una questione di soldi, il resto è conversazione”(Gordon Gekko, dixit, tratto dal film “Wall Street”)? All’ “etica all’italiana”, prima di tutto, la risposta!
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