di marco pitrella
A leggere, nell’intervista su “Grammichele.eu”, frasi tipo “quando maledico Grammichele, maledico me stesso” o “manca la mentalità dei cittadini”, m’ha ricordato Milla Milord, la ballerina de “L’Aria del continente”. Che “è sperto” che è Dario Digeronimo, del sindaco il consulente. Somiglia paro, paro alla soubrette della commedia di Martoglio, Milla Milord appunto, che arrivata da Roma al paese sprizzava, di qua & di là, modernità e snobismo verso un certo provincialismo.
Anche se…
Il palcoscenico in cui s’è mosso Digeronimo è quello virtuale. Nell’arte del “Postare & Condividere & Commentare” non ha messo da parte il tono volgare: “Io ti sfondo. Sfondo te e tutti quelli che ti stanno accanto. Dai geometri agli amministrativi”, l’esempio d’un commento apparso sulla pagina facebook “meglio Dopo”.
Andrebbe aiutato, piuttosto; lo si deve spiegare a Digeronimo che il consulente del sindaco certe cose non l’ha da scrivere o da postare.
Talmente “è sperto” da non sapere che più gratuita d’una consulenza c’è solo l’offesa: a proposito di facebook, della pagina che del sindaco porta il cognome si dice & si mormora sia l’amministratore; “d’essere mignotte a fine carriera” sono stati additati i consiglieri comunali. Se tanto mi dà tanto, è stato “è sperto” tal punto, Digeronimo, d’aver abbassato persino “l’immagine del profilo” della Giunta.
Serpeggiano sul web le ingiurie: “spregevoli”… “maiali”… “avete sguazzato nel pantano ricoprendo di fango l’aula…”, per citarne alcune dirette ai consiglieri. Ingiurie (di queste Digeronimo non è l’autore) che ne hanno indotto cinque (sono sedici in tutto) a richiedere la convocazione “d’urgenza” del Consiglio Comunale: “sembrerebbero integrare il reato di offesa recata a corpo politico”, la motivazione.
Al paventarsi della possibile richiesta, Digeronimo aveva proferito (mala) parola – “sarebbe fantastico denunciare tutti i presenti (i consiglieri, ndr) per peculato a meno che non paghino di tasca loro luce, gas, straordinari ai vigili urbani” – chiamando “in causa” addirittura la sorella magistrato: “segui sta vicenda che c’è da ridere”, le ha scritto. C’è da scommetterci sull’imbarazzo che avrà provato nell’esser “citata a giudizio” dall’ironia del fratellino un po’ troppo birichino.
Quando ogni testa diventa un tribunale c’è davvero poco da ragionare.
“Ma su pazzi!”, da prassi, altro sicilianissimo epiteto postato dal M5S e rivolto, per altra questione, sempre ai consiglieri comunali.
Il presidente del civico consesso, intanto, ha invitato, ancora su “Grammichele.eu”., “a non fomentare rabbia e rancore”, specie dai social network. Del resto, di turpiloqui che non abbisognano alla politica si sta parlando. Tuttavia, proprio nel mondo virtuale a “fomentare” è sufficiente un “mi piace”: tutti i “mi piace” sono uguali ma quelli di chi amministra sono più uguali di altri…personaggi in cerca d’approvazione.
E in quanto a personaggi, il consulente, come già detto, ricorda la Milla Milord di Martoglio che del continente, si scoprirà nel finale, aveva solo l’aria: “Miiinchia, Carrapipana era!”. Digeronimo, invece, è tutto fumo; fumo che, notoriamente, danneggia gravemente.
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